SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venerdì 9 giugno si svolgerà a San Benedetto, presso la sede dell’Università di Camerino, sul lungomare Scipioni, una giornata di studio sulla “bioeconomia”, basata anche sulla conoscenza dei finanziamenti del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea.
L’imprenditore sambenedettese Nazzareno Torquati ha sottolineato, con una nota stampa, l’importanza di questo appuntamento e soprattutto la necessità di mettere alla prova le «intelligenze esistenti e di come esse possano unirsi ed essere avanguardia». Riportiamo di seguito il suo pensiero.
La Commissione europea sta costituendo una rete di ricerca in grado di sviluppare la bioeconomia basata sulla conoscenza (knowledge-based bio-economy – KBBE), il cui scopo finale è l’istituzione di un quadro strategico per affrontare le nuove emergenze ambientali mondiali, ed i continui processi innovativi ed evolutivi, con nuovi modelli socio-economici e produttivi equi e compatibili con le leggi fondamentali della natura ed i vincoli ecologici.
La Bioeconomia rappresenta appunto il tentativo di integrare la scienza economica con i principi delle scienze della vita.
Si ha quindi la necessità di ripensare totalmente la scienza socio-economica ed i suoi principi così come siamo abituati ad intenderla, per affrontare, in futuro, un periodo di probabile grande confusione, incertezza ed imprevedibilità, nel quale sarà determinante la capacità di adattamento alla gran quantità di innovazione biotecnologica (nanotecnologie, gastronomia molecolare, cibi funzionali, agricoltura biologica, scienze cognitive, genetica e robotica, ecc).
La mancata comprensione di questo processo globale, che apporterà rilevanti mutazioni a catena, sempre più incalzanti, sempre più diffuse e capillari nell’organizzazione socio-economica produrrà una linea di demarcazione netta fra società evoluta ed intelligente e società arretrata dove si cercano solo vantaggi materiali immediati che portano all’emarginazione e alla marginalità.
L’equa distribuzione delle risorse e delle ricchezze, la solidarietà, la collaborazione, l’interesse collettivo sono i vecchi e nuovi strumenti che l’umanità ha a disposizione per affrontare questa sfida.
Per il nostro territorio, da sempre alla ricerca di una propria identità che non sia quella esageratamente legata a forme nostalgiche senza nessuna prospettiva di sviluppo né di creazione di massa critica, e a volte di comodo considerata la sua semplicità, è una occasione per mettere alla prova le intelligenze esistenti ed il loro effetto moltiplicatore, e di come esse possano unirsi ed essere avanguardia nel creare le condizioni, sia progettuali che operative, per una nuova strategia sociale ed economico-produttiva di successo, che nel tempo sostituisca quella esistente.
La pesca, l’industria del freddo, l’agricoltura, il commercio, il turismo, le costruzioni e tutte le attività che oggi caratterizzano la nostra realtà saranno coinvolte in questi mutamenti. Se già da oggi, e siamo in forte ritardo, non si creano attenzione ed iniziative corriamo il rischio dell’estrema volatilità delle nostre imprese ed ipotecheremo ancora una volta il nostro futuro verso un ruolo da comprimari e gregari.
Questa giornata di studio che si svolgerà nella nostra città è un primo momento di sensibilizzazione a questi argomenti al quale ne seguiranno altri. Vale la pena parteciparvi, se non altro per misurare il nostro livello di comprensione.
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