SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Le modifiche del piano di assetto idrogeologico non avranno ricadute in termini di cementificazione ulteriore a Porto d’Ascoli».
Giovanni Gaspari, all’indomani della pronuncia positiva da parte dell’Autorità di Bacino interregionale sulla sicurezza del fiume Tronto, vuole tranquillizzare coloro che temono una ripresa in grande stile dell’attività edilizia nella zona sud della città.

«Lo sblocco del Pai non significa nuovi palazzi e cemento al posto del verde. La revisione di alcune norme di salvaguardia non può modificare la pianificazione urbanistica generale di una città, che può essere definita solo da un nuovo Piano regolatore».
Per Gaspari dunque è fuori luogo temere un aumento della congestione urbanistica. Del resto, ci tiene a precisare il sindaco, «credo che sia stato proprio il piano regolatore del 1990 a determinare interpretazioni sbagliate di questo territorio. Non per nulla lo staff dell’architetto Zazio sta lavorando a una programmazione urbanistica del tutto innovativa».
In concreto, la riduzione della categoria di rischio di esondazione a Porto d’Ascoli permetterà di concludere una serie di operazioni spesso già autorizzate prima dell’entrata in vigore del Pai nel 2005, che da più parti venne definita una «mannaia su delle legittime aspirazioni da parte dei cittadini».
Il Pai, aggiunge Gaspari, impediva in un’area di attività produttive tutta una serie di operazioni edilizie “minori”, come per esempio erigere muri divisori all’interno di abitazioni già esistenti.
Ora che sono in vigore nuove perimetrazioni, però, non bisognerà comunque abbassare la guardia sulla messa in sicurezza di Porto d’Ascoli dai rischi di un’esondazione del Tronto. Giova ricordare che le opere infrastrutturali necessarie per questo scopo sono i nuovi ponti sul fiume che divide Marche e Abruzzo (stradale e ferroviario) e il sottopasso in contrada San Giovanni che l’Ipercoop deve realizzare a proprie spese. (L’accordo tra Comune di San Benedetto e Centro Commerciale non si è ancora concretizzato nonostante che la somma necessaria alla realizzazione del sottopasso sia a disposizione della Giunta da alcuni anni. ndr)   
Solo quando verranno portati a termine questi interventi, che in gran parte esulano dalle competenze del Comune di San Benedetto, si potrà stare sicuri.