SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «E’ una grande notizia per la nostra città». Così il sindaco Giovanni Gaspari ha commentato il fatto che l’Autorità di Bacino interregionale del fiume Tronto sta per dare il suo semaforo verde alla proposta di riperimetrazione delle zone di Porto d’Ascoli inserite nel piano di assetto idrogeologico (Pai).
Il Pai, entrato in vigore nel 2005, ha classificato una vasta area cittadina come zona ad alto rischio di esondazione, imponendo vincoli particolari alle nuove edificazioni e impedendo di fatto ampliamenti, sopraelevazioni e realizzazione di scantinati.
Dopo l’ok dell’Autorità, ci sarà un altro passaggio formale nella conferenza fra Province e Regioni che si trovano nel bacino del Tronto e poi l’approvazione definitiva da parte del consiglio regionale.
A essere passato al vaglio da questi organi competenti sono state le osservazioni tecniche e gli studi idraulici forniti dal Comune e, inoltre, le misure di prevenzione delle esondazioni come la pulizia delle caditoie e dei piccoli sottopassi ferroviari ostruiti e l’apertura del sottopasso ciclabile in via dell’Airone.
Ora rimangono da compiere gli interventi più consistenti, che però non dipendono interamente dal Comune. Si tratta dei nuovi ponti ferroviari e stradali sul fiume Tronto e del sottopasso ferroviario in zona San Giovanni.
L’obiettivo di queste misure è impedire l’effetto “tappo” da parte della ferrovia adriatica in caso di piena del Tronto, permettendo all’acqua fluviale di defluire verso la sua naturale valvola di sfogo, cioè la zona della Sentina al confine sud della città. Se ciò non avviene, infatti, si può verificare una violenta alluvione come nel 1992, poiché l’acqua straripa verso nord e verso il centro di Porto d’Ascoli.
«Se riparte l’edilizia aumentano le entrate per il Comune derivanti dagli oneri di urbanizzazione», spiega Gaspari. La Provincia di Ascoli, inoltre, avrebbe ricevuto un finanziamento dall’Autorità di Bacino per la messa in sicurezza degli argini del torrente Fosso dei Galli.