GROTTAMMARE – Pubblichiamo di seguito, integralmente, una lettera che Elvio Mazzagufo ha inviato al nostro giornale.
Il mio gesto così forte, voleva trasmettere la disperazione che ho accumulato nel tempo rincorrendo tutte le difficoltà e i ritardi che mi si ponevano davanti ogni qual volta chiedevo di poter lavorare.
Certamente
il fatto che fosse la prima esperienza in tutta la Regione mi ha penalizzato (eppure era chiaro a tutti che l’ittiturismo è l’agriturismo del mare), ma non per questo una pratica che era stata già istruita (senza riscontro di irregolarità o incompletezza), l’unica di ittiturismo per ora sul tavolo del Dirigente preposto, deve restare per altri 2 mesi ferma.
E’ stato detto che ho fatto pressioni per ottenere un’autorizzazione che invece è un’
iscrizione all’Albo dell’Ittiturismo che dovrebbe avvenire automaticamente in quanto sono imprenditore ittico (tutt’al più sottoposta a verifica successivamente all’iscrizione e all’esercizio dell’attività).
A circa un mese dalla consegna della documentazione, ho cercato telefonicamente di sapere quanto tempo sarebbe passato;
ogni volta sottolineavo che la stagione estiva era già avviata e facevo presente che sarei stato fortemente e ulteriormente danneggiato dal ritardo visto che la Regione Marche dal 2004 avrebbe dovuto emanare un regolamento fatto solo nel 2007.
Questo avrebbe dato la possibilità non solo a me, ma a molti pescatori di usufruire di un’attività a terra che avrebbe potuto integrare il loro reddito per superare la crisi della nostra categoria (era lo spirito della legge nazionale).
L’iscrizione all’Albo dell’Ittiturismo avrebbe completato il quadro delle possibilità che io avevo di utilizzare a pieno la struttura già autorizzata per la pescaturismo.
In questi anni ogni mia pratica ha subito rallentamenti,
trovato ostacoli anche a seguito di interrogazioni di natura politica che non avrebbero dovuto influire.
Ammetto di aver avuto una reazione esagerata, ma il cittadino che ha avuto esperienza con la burocrazia può capire quanto sia logorante l’essere sballottato da un ufficio all’altro, da un responsabile ad un altro per anni. Pratiche semplici diventano complicate e intanto l’interessato perde giorni di lavoro, riceve danno economico e anche psicologico…. Ma oltre la scrivania quanti se ne rendono conto?
Nel mio caso c’era una motivazione in più di natura politica e quindi anche se chi di dovere avrebbe potuto controllare il percorso, non lo ha fatto…
Si è detto che sono stato agevolato.
Non auguro a nessuno questo tipo di agevolazioni, distruttive per me e per la mia famiglia.
Spero che qualcuno voglia fare chiarezza sulla mia vicenda e se ho dei torti me lo dica.
Sono pronto a chiedere scusa, ma spero anche che qualcuno dall’altra parte valuti seriamente la sua posizione oltre che da burocrate da essere umano.
E’ incredibile che ci sia ancora chi sfrutta la mia dolorosa esperienza, la mia condizione familiare già provata per farsi propaganda politica invece di restare in silenzio, riflettere e lasciarmi lavorare onestamente.
Continuerò a pagare il mutuo che grava sulla struttura che ho avuto, ribadisco, in modo assolutamente regolare, ma non chiederò più alla mia famiglia di soffrire con me.
I giorni in carcere chiudono una terribile vicenda e “Fish” resterà testimone di un “sistema” in cui incappano quotidianamente molti onesti cittadini: un monumento all’inerzia e all’inadeguatezza di questa regione.
Si è ricostruita la mia storia di proteste, ma vorrei precisare che quando l’ho fatto era per affermare dei diritti e non per ottenere con la prepotenza l’impossibile, tanto meno l’illegale.
Sono stato anticipatore in molte situazioni sulle quali poi altri si sono cimentati con minori problemi…
Spero che comunque almeno per altri le cose possano cambiare.