ANCONA – Bollino rosso per i Tir sulla Statale 16. Almeno nel periodo estivo.
Giovedì 24 maggio la Regione Marche, a Roma presso il Ministero dei Trasporti, ha firmato l’Accordo di Programma che definisce le modalità della deviazione del traffico pesante dalla Statale 16 delle Marche, solitamente presa d’assalto nei mesi estivi da turisti e bagnanti.
Il confluimento dei mezzi e il relativo divieto di attraversamento dei centri costieri scatterà nel tratto da Pesaro a Termoli dal 25 giugno prossimo all’8 settembre. L’accordo coinvolge, oltre al Ministero dei Trasporti, le Regioni Marche, Abruzzo e Molise, la Società Autostrade, l’Anas e le associazioni dell’autotrasporto.
Il motivo dell’intesa sta come ogni anno, all’approssimarsi di ogni stagione estiva, nello spostamento obbligatorio da giugno della circolazione notturna di Tir, camion e autocarri che, se lasciati circolare sulla Statale Adriatica, non solo creerebbero rallentamenti e imbottigliamenti ma anche pericoli dovuti al venir meno della sicurezza stradale, all’inquinamento ambientale e acustico.
Anche quest’anno si è dunque raggiunto un accordo per tale divieto di attraversamento dei centri urbani della costa e dei principali comuni interessati per facilitare il movimento locale, nonché quello dei vacanzieri. A differenza degli anni passati, tuttavia, le associazioni degli autotrasportatori hanno chiesto al Ministero una drastica riduzione della loro quota di partecipazione alla spesa per tale deviazione del traffico, e il Ministero ha girato le competenze alle Regioni, obbligando Marche, Abruzzo e Molise ad accollarsi ben l’80% dei costi di deviazione obbligatori, rispetto al 40% del costo degli anni passati.
Per questo motivo l’assessore Pietro Marcolini insieme ai colleghi di Abruzzo e Molise hanno formalizzato le loro riserve circa le modalità dell’Accordo proposto dal Ministero, e, tuttavia, hanno deciso di sottoscrivere l’Intesa, per senso di responsabilità nei confronti delle popolazioni costiere delle tre Regioni, in quanto una rinegoziazione dei contenuti dell’Accordo avrebbe provocato un allungamento dei tempi, incompatibile coll’esigenza di avviare la deviazione obbligatoria del traffico pesante nei termini previsti.
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