SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cinquecento euro di multa al Penne (“per avere propri sostenitori, a fine gara, attinto con numerosi sputi l’autovettura sulla quale viaggiava la terna arbitrale”), tre giornate di squalifica al centrocampista della squadra abruzzese Roberto Piccolo (“perchè, a gioco fermo, colpiva un calciatore avversario con una gomitata al volto”), due domeniche di stop per il giocatore del Centobuchi Guido Galli (“per avere, nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo, al rientro negli spogliatoi, strattonato il presidente della squadra avversaria provocandogli graffi alla mano destra con fuoruscita di sangue”).
Di più: inibiti il dirigente biancorosso Antonio Mergiotti (fino al 16 giugno) – “per avere a ffine gara all’interno del tunnel che conduce negli spogliatoi tentato di sgambettare l’arbitro rivolgendogli nel contempo, espressioni offensive” – e il medico sociale Giancarlo Carota (fino al 4 giugno), “per avere, nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo strattonato ripetutamente un calciatore della squadra avversaria proferendo espressioni blasfeme”.
Non è un bollettino di guerra, bensì le decisioni adottate dal Giudice Sportivo di serie D all’indomani della sfida di andata dei play out del girone F Penne-Centobuchi.
Pesantissimo il bilancio del bollente pomeriggio vissuto allo stadio Comunale. Dopo il gol degli ospiti (firmato da Rosa) e l’espulsione, nello spazio di un minuto, del centrocampista di casa Piccolo, è successo di tutto.
Ha pagato dazio, con due turni di squalifica, anche Guido Galli, il quale, nonostante non sia stato cacciato dall’arbitro, stando ai referti dello stesso signor Soricano di Barletta e del commissario di campo ha avuto un atteggiamento poco edificante nei confronti del presidente pennese (lo stesso Galli ha giurato ai dirigenti biancococelesti di non aver fatto assolutamente nulla).
Premesse certo poco tranquillizzanti in vista della gara di ritorno, domenica prossima, a Centobuchi. Speriamo che stavolta vincano sportività e buon senso.
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