SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Maggioranza “bulgara” in Comune dopo la nascita del Partito Democratico. Questo era il timore espresso alcuni giorni fa da Luigi Cava e Paolo Forlì sulle pagine di Sambenedettoggi.it.
Il presidente del movimento cittadino per il Partito Democratico Tonino Armata risponde così ai timori dei segretari di An e Nuovo Psi.
«Il nascente nuovo Partito Democratico è contrario alla pratica della scelta degli incarichi e degli assessori secondo una sorta di manuale Cencelli»

Per rafforzare la sua tesi, Armata cita una sua lettera inviata il 14 maggio 2006 ai giornali locali prima delle ultime elezioni amministrative.

«Per coinvolgere di più l’elettorato, si potrebbero organizzare assemblee pubbliche e aprire un sondaggio sul sito dei quotidiani cittadini, una sorta di Primarie sulla squadra del governo della città per la scelta delle persone di provata competenza per gli incarichi importanti?
Dopo l’accantonamento delle Primarie, Giovanni Gaspari è stato riconosciuto da tutti come il candidato sindaco dei partiti di centrosinistra.
Ora, compilata laboriosamente la lista dei candidati, presentato il programma, che altro resta al candidato sindaco per distinguersi dal candidato del centrodestra, al di là delle rispettive storie personali, capacità e competenze?
Quale che sia l’orientamento di ciascun elettore, nel confronto fra i due schieramenti un elemento prevale su tutti gli altri a favore dell’Unione: la maggiore qualità e affidabilità del personale politico. Per carità, non che manchino anche nelle sue file trasformisti, voltagabbana, opportunisti, incapaci e incompetenti. E d’altro canto, sarebbe ingiusto ignorare che nelle file del centrosinistra militano tanti politici per bene, validi ed esperti. Ma bisogna convenire che gli esponenti del centrosinistra, con le dovute eccezioni sono generalmente più preparati, più seri e attendibili.
Chiamiamolo pure “fattore P” per intendere il valore delle persone. Oppure se si preferisce, “effetto qualità” o “prova di fiducia”. Ma per usare un linguaggio calcistico, all’indomani delle elezioni amministrative il primo problema per lo schieramento vincente dell’Unione sarà proprio la formazione della squadra della giunta e la scelta degli incarichi a persone di provata competenza. E le grandi squadre, sono fatte di grandi giocatori.
Ecco perché, questa volta più che mai, sarebbe utile e importante che il candidato sindaco annunciasse se non proprio la formazione al completo, almeno quattro o cinque assessori più rappresentativi della sua futura amministrazione: per esempio: quello dei Servizi Finanziari e Programmazione economica, delle Politiche Educative (Città dei bambini, Pubblica Istruzione, Università), Lavori Pubblici, della Cultura e Turismo, della Pesca, Attività Produttive e Commercio, e con la giunta anche la scelta delle persone di provata competenza per gli incarichi più importanti. Insomma, un team, uno staff, una piccola “guardia del Re”, per umanizzare l’esecutivo e supplire all’anonimato della rappresentanza del consiglio comunale. E nel caso di Giovanni Gaspari, sarebbe anche un modo per dimostrare che l’investitura ottenuta dai partiti e partitini politici dell’Unione corrispondono a un potere effettivo.
Le obiezioni sono facilmente immaginabili: gli interessi e i veti dei partiti e partitini, la rivalità tra i “papabili”, il disimpegno degli esclusi».