Picenambiente. Ho letto attentamente la protesta di De Vecchis che ha confermato quando sia importante l’informazione e quanti danni certi mass media hanno creato impunemente, prima del nostro arrivo sulla piazza di San Benedetto e dintorni.
Fino a qualche anno fa, dove avrebbe potuto trovare l’esponente di Alleanza Nazionale un giornale credibile che mettesse in chiaro ad almeno 5 mila lettori (i nostri utenti quotidiani) un fatto che i fruitori delle testate quotidiane in questione non potevano che prendere per buono.
Quando, chi non ha letto la spiegazione di De Vecchis, capirà che la questione Picenambiente non è finita come invece era stato scritto? Magari non finirà come auspica il consigliere di minoranza, magari sì, ma il danno è stato fatto e abbastanza grave.
Stiamo portando acqua al nostro mulino? No, stiamo semplicemente avvisando chi di dovere che certe pagine locali di quotidiani nazionali non possono fare più quello che hanno fatto negli ultimi trent’anni.
Per il bene di tutta la nostra comunità. Almeno credo.
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Repetitia iuvant. Sono sempre più convinto che un bene pubblico che produce guadagno non debba essere venduto. Si possono modificare le modalità di produrre guadagno ma non vendere. Oltretutto è assurdo che un consigliere non possa intervenire su un argomento che tuteli l’interesse pubblico. Mica può avere interessi personali! Altrimenti risulterebbe incompatibile nel suo ruolo. Certo che è più facile che accidentalmente venga assunta la figlia di un consigliere che riuscire a difendere i diritti dei cittadini. Ed allora cosa significa? Che il consigliere oltre alla capacità di dare indirizzi non può denunciare fatti e misfatti? Non è forse egli… Leggi il resto »