MONTEPRANDONE – «Sono da appena due anni a Centobuchi, ma qui ho toccato con mano un attaccamento ai colori e una partecipazione tali che mi sembra di starci da una vita. Voglio, come lo desiderano i mie compagni di squadra e tutta la dirigenza, questa benedetta salvezza: non possiamo vanificare gli sforzi fatti quest’anno e quelli dello scorso campionato. Centobuchi merita di restare in D».
Alessandro Corradetti, trentaquattro partite dopo, è quello di sempre. Una molla. Carica e inesauribile. Al primo atto della sfida play out con il Penne mancano una decina di giorni, eppure il difensore biancoceleste non vede l’ora di scendere in campo.
Lo pungoliamo: in Abruzzo giurano che il Centobuchi sia l’avversario più abbordabile tra quelli che potevano capitare negli spareggi.
«Questa loro convinzione per noi è un vantaggio», sentenzia Corradetti. Chiarendo il concetto: «Abbiamo letto qualcosa in proposito e, onestamente, ci ha dato grossi stimoli. A dire il vero anche gli addetti ai lavori della nostra regione ci danno per retrocessi. Io invece sono convinto che molte persone si dovranno ricredere. Siamo pronti per questi play out e speriamo di convincere sul campo il Penne che saremo l’avversario più difficile, fermo restando che gli spareggi rappresentano un campionato a parte, ne viene fuori chi ci arriva più sereno e fresco mentalmente».
Come sta la squadra dopo un torneo logorante, vissuto sempre sul filo del rasoio?
«Questa settimana l’abbiamo presa in maniera più tranquilla per scaricare la tensione, consapevoli che dalla prossima ci aspettano quindici giorni di fuoco. Dobbiamo ricaricare le pile dal punto di vista mentale, più che fisico, visto che la condizione è buona. Fa caldo, ma questo vale per tutti, contiamo anzi nella nostra freschezza fisica. Siamo più giovani del Penne, magari sarà un piccolo vantaggio. Loro però hanno più esperienza».
Dodici punti nelle ultime sei partite. Non sono bastati: campionato difficilissimo.
«Purtroppo sì. Comunque eravamo pronti all’eventualità dei play out. Specie nelle ultime settimane: sapevamo che non dipendeva solo ed esclusivamente da noi. Speriamo che il fatto di essere arrivati sestultimi, possa davvero rappresentare un vantaggio rispetto ai nostri avversari. Ma, sia chiaro: non andremo a Penne per pareggiare o limitare i danni. Giocheremo la partita a viso aperto. Il mister sta insistendo su questo concetto da inizio settimana, non possiamo permetterci di fare calcoli. Solo nel caso in cui dovessimo vincere potremmo poi gestire, un minimo, la gara di ritorno».
Battiamo su un tasto che fa male: sotto porta si segna poco. Meglio ancora: se non ci pensa Rosa…
«E’ vero. La nostra non è una squadra con un grande tasso tecnico, non possiamo pensare di risolvere le partite con gli episodi e i colpi di classe. Le nostre vittorie difatti non sono mai state larghissime, però abbiamo altre caratteristiche, come la cattiveria e la caparbia. Sappiamo insomma di avere dei limiti, ma sopperiamo a questo non mollando mai. E’ un valore che ha sempre contraddistinto».
Chiudiamo con un messaggio ai tifosi.
«Non credo ci sia bisogno di farne. Sento intorno a noi tanto affetto; la gente finora ci ha seguito numerosa in casa e fuori. Sono certo che come la squadra e la società i tifosi sentono molto questi play out e ci aiuteranno in tutti i modi a raggiungere la salvezza. Confidiamo molto nel loro apporto».
BORSINO Nessuna novità di rilievo, se non che giovedì, durante la consueta amichevole disputata contro la formazione Juniores biancoceleste, si è fatto male Porcu, vittima di una lieve distorsione alla caviglia. Il centrocampista ad ogni modo non dovrebbe avere problemi a recuperare