SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Basta, non parliamo più del “caso” Desideri: abbiamo sbagliato tutti, io compreso. La fiducia nei confronti di Molinari? Resta immutata, ci mancherebbe. Adesso però pensiamo alla partita di Ancona».
Gianni Tormenti si vuol lasciare alle spalle una settimana di polemiche in casa Samb: il derby dello stadio Del Conero solletica la fantasia dei tifosi e quella del presidente rossoblu. «E’ vero che loro sono ormai rassegnati ai play out, mentre noi abbiamo raggiunto da un po’ di giornate la salvezza, però ci teniamo e credo che i ragazzi, anche per rispetto dei tifosi, scenderanno in campo per vincere, nonostante non si possa negare che in questo momento della stagione è normale che ci stia un pizzico di agonismo in meno rispetto al recente passato».
A inizio stagione sarebbe stato difficile pronosticare un derby così insolito. «Speravo fossimo già salvi a due giornate dalla fine, ma certo siamo andati oltre le più rosee aspettative: i ragazzi hanno fatto un grande campionato e sono sicuro che anche stavolta dimostreranno la loro serietà. L’Ancona d’altro canto ci terrà comunque a prendersi la rivicinta dopo il 4-0 dell’andata. Il presidente Schiavoni? E’ una persona seria, non lo conosco benissimo, ma c’è stima e rispetto tra di noi. Speriamo di assistere a un bello spettacolo, in campo e sugli spalti, in modo tale da far divertire la gente».
Per la Samb ci sono comunque motivazioni legate alla classifica. «In primo luogo ci teniamo a mantenere l’ottavo posto spiega Tormenti – ma possiamo anche fare un pensierino al settimo: la Juve Stabia è lontana soli 3 punti. Riuscissimo a vincere le ultime due partite…».
Voltiamo pagina: i rapporti con l’amministrazione comunale. Giovedì in proposito è intervenuto suo fratello Gianni. Sono stati fatti dei passi in avanti rispetto al recente passato?
«Abbiamo intensificato i rapporti, entro la fine del mese svilupperemo un impegno scritto. La nostra priorità al momento è il centro sportivo, piuttosto che la messa a norma dello stadio Riviera delle Palme, un discorso che andrà affrontato in maniera più graduale. Abbiamo comunque percepito che c’è la volontà da parte del Comune, del resto la presenza di strutture adatte è condizione imprescindibile per far crescere la Sambenedettese. Da parte nostra abbiamo sempre lavorato con serietà, per cui ritengo che se continueremo su questa squadra la città e l’amministrazione saranno con noi. Il nostro è un progetto trasparente».
«Andrà individuata un’area dove poter costruire – conclude il presidente rossoblu – che certamente non sarà privata e poi valutati i costi».
Un bilancio sul suo primo anno da presidente.
«Preferisco chiamarlo anno zero: siamo partiti da una situazione a dir poco disastrosa, accollandoci debiti e pagando tanti creditori. A prescindere dal risultato sportivo, abbiamo fatto bene. Credo che si potrà ripartire con un bel vantaggio per la prossima stagione, certamente con più esperienza. Abbiamo ricostruito il nome della Sambenedettese e speriamo di poter mantenere anche una base tecnica. Non dipenderà solo da noi, l”ho ripetuto tante volte, ma ci proveremo».
Infine una battuta su una vicenda sollevata dal nostro giornale: l’intervento del ministro D’Alema che, intervistato al vertice Nato, ha ironizzato sulla Samb. «Una cosa del genere non può che farmi piacere – spiega Tormenti – So che è originario di Gallipoli, per cui l’ho invitato alla partita con i salentini del prossimo 13 maggio». La proposta era stata avanzata anche dalla nostra testata nei giorni scorsi.
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Visto che il presidente ha riconosciuto che nella vicenda Desideri hanno sbagliato un po’ tutti, egli compreso, non sarebbe il caso di reintegrare Desideri dando dimostrazione di professionalità da parte della società utilizzando comunque un proprio dipendente che alla fine si è ben comportato con la maglia rossoblu? D’altronde che differenza fa far giocare Desideri od un altro che comunque a fine anno non è più della Samb? Con questa decisione, ripeto, la proprietà darebbe un esempio di stile!