SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Completare il lungomare per An è una priorità assoluta, non abbiamo atteggiamenti di chiusura su questo. Ma sui parcheggi a pagamento abbiamo giustificate riserve». Il coordinatore comunale Luigi Cava si fa portavoce del pensiero di Alleanza Nazionale in merito alla strategia decisa dal Comune per trovare fondi per la riqualificazione del tratto nord del lungomare.
«Sto prendendo contatti con la Polizia Municipale di Quartu Sant’Elena (il Comune sardo interessato dalla recente sentenza della Corte di Cassazione, ndr, clicca qui ) e non si può negare che c’è un dibattito in corso sui parcheggi a pagamento – afferma Cava – secondo me ci saranno ricorsi per il 50% delle multe che saranno comminate».
Soprattutto vicino al tratto più a nord del lungomare mancano grandi aree per i parcheggi gratuiti e, inoltre, è opinabile considerare “nelle immediate vicinanze” il parcheggio davanti allo stadio Riviera delle Palme. «Se fossero vicini, non servirebbero i bus navetta», è il ragionamento del consigliere comunale Luca Vignoli.
L’esosità della tariffa giornaliera di cinque euro e la necessità di prevedere congrui parcheggi gratuiti alternativi sono punti su cui concordano anche Vincenzo Amato e Pasqualino Piunti. «E’ improponibile pensare che i ricavi del 2007 non servano per iniziare a finanziare il nuovo lungomare», dice Amato. «Senza un progetto trasparente e documentato stiamo parlando dell’imposizione di un vero e proprio dazio», gli fa eco Cava.
Per Piunti «questa amministrazione sta navigando a vista, bypassando il Consiglio comunale per mascherare la mancanza di volontà se non addirittura l’incapacità di portare a termine il lungomare».
Vignoli, ex assessore al Bilancio nella giunta Martinelli, precisa che «per i tratti di lungomare già riqualificati sono stati spesi sei milioni e 750 mila euro, e non i quattro milioni di cui Gaspari parla a sproposito. Io credo che l’istituzione dei parcheggi a pagamento con queste modalità sia una follia».
Cava ribadisce che la vendita della farmacia comunale fatta ai tempi di Martinelli per finanziare il tratto inaugurato nel 2005 era una «scelta strategica» e che «fu acceso un mutuo solo per l’ultimo tratto, a fine legislatura e dopo aver tamponato l’indebitamento lasciato da Perazzoli».