MONTEPRANDONE – Continuano a portare male al Centobuchi i derby al Comunale: nello stadio biancoceleste passa anche la Maceratese.
Sarà una coincidenza, ma quest’anno sul campo amico i biancocelesti sono riusciti a battere solo i “cugini” della Sangiustese. Le altre cinque “sorelle” marchigiane, Maceratese compresa, hanno fatto punti.
Sconfitta che fa male per come è venuta e per le conseguenze che ha in classifica, con la salvezza diretta adesso un po’ più lontana. Facile trovare similitudini con quella di un mese fa, contro il Tolentino: anche allora Rosa e soci avevano sprecato tanto e gli ospiti, cinici e concreti, ne avevano approfittato.
DIREZIONE ARBITRALE MEDIOCRE Stavolta però non è stato il solito Centobuchi: contratto, involuto nel gioco, perfino ingenuo a farsi tirare dentro dalla Maceratese, formazione quadrata e scaltra, nella trappola del nervosismo. Ci ha messo del suo anche l’arbitro, il signor Ronchi di Milano, autore di una direzione di gara mediocre. La partita gli è sfuggita di mano. In sintesi: sconclusionata distribuzione dei cartelliti gialli, tardiva espulsione ai danni del maceratese Benfatto e un rigore, al 34′ della ripresa, negato ai padroni di casa.
BUON AVVIO Ma andiamo per gradi. Il Centobuchi deve rinunciare agli squalificati Spina e Cipolloni – l’assenza di quest’ultimo si è fatta molto sentire – mentre la Maceratese ritrova Mengoni: gli lascia il posto Cento, avanzato in mediana. Foglini torna in panchina.
Partenza a razzo dei locali, pericolosi prima con De Angelis (2′) e poi con Rosa (6′), ma in entrambe le circostanze Tomba si supera. Gli uomini di Fusco riescono ad abbassare i ritmi e al 19′, a sorpresa, passono in vantaggio: Smerilli va via sulla sinistra e lascia partire un tiro-cross che Ameltonis smanaccia. La palla giunge a Mattoni che col destro, nei pressi della “lunetta”, trova l’angolino dove il portiere di casa non può arrivare: 0-1.
ATTACCHI STERILI Confusa la reazione del Centobuchi: punizione di Alessandrini da posizione leggermente defilata sulla destra per la testa di Rosa, la cui conclusione finisce alta. Due minuti dopo, sempre su calcio piazzato, ci prova la Maceratese con Gay. L’ultima emozione del primo tempo è al 40′: traversone di Guido Galli, Rosa in piena area di rigore colpisce male e la palla sfuma a lato.
RIPRESA Al rientro dagli spogliatoi mister Marocchi lascia fuori uno spento Iachini per dare spazio a Cesani. Dopo nemmeno 60” è ancora Rosa ad andare vicino al gol: il numero 9 biancoceleste raccoglie un cross di Cucco ma, disturbato da Mulinari, non riesce a centrare la porta.
Al 3′ la Maceratese potrebbe raddoppiare: Montesi lancia Smerilli, Corradetti interviene a vuoto ed è bravo Ameltonis a chiudere lo specchio della porta all’attaccante ospite. La partita a questo punto si fa ancora più nervosa, seguono falli a ripetizione e la Macetarese è abile a spezzettare il gioco. Marocchi inserisce pure Cardinali, in luogo di Guido Galli, piuttosto opaco.
ESPULSIONE Al 18′ fallo di Benfatto su Cardinali al limire dell’area di rigore: per il numero 5 biancorosso secondo giallo e conseguente espulsione. Mister Fusco arretra Cento in difesa. La punizione di De Angelis finisce fuori di un soffio: Tomba, rimasto immobile, non ci sarebbe arrivato.
RADDOPPIO OSPITE Al 31’ la Maceratese raddoppia: sugli sviluppi di un calcio di punizione, Giorgio Galli protegge palla e la passa indietro a Romagnoli che dal limite lascia partire un tiro centrale, ma potente, che beffa Ameltonis per il 2-0 biancorosso.
RIGORE NEGATO Al 34’ percussione in area di Cucco, Romagnoli lo atterra, paiono esserci gli estremi per il calcio di rigore, ma l’arbitro lascia proseguire. L’ultimo sussulto lo regala Adamoli – che pochi minuti prima aveva preso il posto di Cardinali – con un tiro dai 25 metri che Tomba para in due tempi
Al 43’ la Maceratese potrebbe triplicare: traversone di Montesi dalla sinistra, Fabbri tira, ma Corradetti si oppone alla conclusione del neo-entrato. Finisce così, con gli ospiti a far festa sotto il settore occupato dai propri titosi e il Centobuchi che si dispera per l’ennesima occasione gettata alle ortiche.
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