APPIGNANO DEL TRONTO – Verso le 23 di lunedì cinque ragazzi erano andati a fare un giro e a prendere un gelato, con tre motorini. Percorrevano la provinciale Appignanese, ma all’improvviso un furgone che proveniva dalla direzione opposta ha invaso la loro corsia, ha investito frontalmente i tre scooter ed ha letteralmente falciato i cinque che erano a bordo. Sono morti sul colpo in quattro: Eleonora Allevi di 19 anni, Davide Corradetti di 16, Danilo Traini di 17 e Alex Luciani di 16, deceduto durante il trasporto all’ospedale. Il quinto, 16 anni, fratello di Eleonora, si è salvato per miracolo ed è ricoverato all’Ospedale Mazzoni di Ascoli con ferite guaribili in trenta giorni.

L’impatto sarebbe stato così violento da far esplodere i tre mezzi, tanto le fiamme subito sviluppatesi hanno parzialmente carbonizzato i corpi delle giovanissime vittime.

Il furgone investitore, un Fiat Ducato, era condotto da Marco Ahmetovic, 22 anni, precedenti penali per reati contro il patrimonio, appartenente alla comunità Rom che risiede nella zona. Pare fosse completamente ubriaco e che guidasse ad altissima velocità, tanto che il suo furgone dopo lo schianto è stato trovato con la 5ª marcia innestata.

I carabinieri di Ascoli Piceno – che stanno indagando sulla vicenda coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Carmine Pirozzoli – hanno potuto ricostruire l’accaduto grazie a quanto riferito dall’unico ragazzo scampato e dalla testimonianza di un giovane percorreva in auto la stessa strada ma che è riuscito ad evitare la folle corsa del furgone. Il Rom è stato arrestato ed è piantonato all’ospedale dove si trova per le ferite, guaribili in dieci giorni, riportate nell’urto. Tutti i mezzi coinvolti nella tragedia sono stati sequestrati: il furgone gravemente danneggiato e ciò che resta dei tre scooter distrutti dal tremendo urto e dalle successive fiamme.

Il 22enne Rom vive in un accampamento di nomadi nei pressi di Appignano del Tronto, spesso al centro di proteste e controversie fra cittadini e amministrazioni locali. «I Rom che frequentano i bar di Appignano e di altri paesi della Valle del Tronto – hanno detto in mattinata alcuni abitanti – sono spesso ubriachi, non rispettano le regole del vivere civile e finiscono per diventare pericolosi per la gente della zona».