SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chiudere il traffico veicolare ai non residenti nel Paese Alto è un’esigenza imprescindibile per prevenire il rischio di smottamenti causato dalle infiltrazioni di acqua nelle numerose grotte sotterranee. L’istituzione di una Ztl (zona a traffico limitato) infatti potrebbe essere considerata dalla Regione Marche come una necessaria misura cautelare in virtù del prossimo aggiornamento del Piano di Assetto Idrogeologico regionale.
Se il Paese Alto di San Benedetto venisse incluso nelle aree a forte rischio idrogeologico, la Regione potrebbe contribuire con fondi ingenti alle opere di messa in sicurezza di grotte e cunicoli. Ma la tipologia del progetto da attuare ancora è da definire.
Intanto con una delibera del 23 marzo scorso il Comune ha trasmesso all’assessorato regionale per la Difesa del Suolo una relazione sintetica con la descrizione e la storia dei fenomeni di smottamento, il tipo di criticità e di disagio indotti da questi fenomeni e la rappresentazione cartografica delle aree interessate.

Il 29 dicembre scorso è stato conferito all’architetto Giuseppe Guerrieri un incarico di ricognizione delle criticità in materia di difesa del suolo all’interno del territorio comunale e in particolare nel nucleo storico del Paese Alto. La relazione tecnica si è basata anche su sopralluoghi nelle grotte sotterranee per verificare lo stato delle infiltrazioni da falde acquifere o da perdite delle condotte fognarie.
Fra i documenti inviati in Regione c’è anche un questionario a risposte chiuse; dal computo del tipo di risposte il Comune desume che il Paese Alto potrebbe essere inserito fra le aree R4, quelle a forte rischio idrogeologico.
Un altro elemento rilevante nella documentazione è lo studio presentato nel novembre 1998 dai geologi Edoardo Baiocchi e Giuseppe Lanciotti, affidatisi per i rilievi alla “Generale prospezione” di Roma. L’indagine comprendeva una ricerca dell’archeologa Silvia Allegra Dayan che ha fatto risalire il periodo di realizzazione delle grotte al primo secolo avanti Cristo.
Il gruppo di esperti aveva consigliato a breve termine di verificare l’efficienza degli impianti idrici e fognari per evitare deflussi di acque, come in piazza Dante e in piazza Piacentini; un’altra misura consigliata era la limitazione del traffico pesante che causa vibrazioni pericolose.
Finora non si è provveduto a fare nessun piano del traffico urbano. Per la messa in sicurezza delle grotte è probabile che si debba procedere al loro riempimento, in relazione allo stato di conservazione in cui si trovano.