SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Durante l’udienza del Tar Marche del 17 aprile è scaturito un accordo fra il Comune e i legali di Sandro Assenti, proprietario dello stabilimento balneare “Da Andrea”.
«Provvederò di mia iniziativa – dichiara Assenti – a rimuovere gli ultimi due abusi edilizi al termine della stagione estiva. Vorrei precisare che si tratta di pedane e gazebi e che non c’è nulla realizzato in muratura». Sempre stando ad Assenti, finora è stata rimossa quasi la metà della struttura esterna del suo chalet. Gli abusi notificati dal Comune erano 14, dieci sono stati rimossi dal proprietario e uno dalle ruspe inviate dal Comune lo scorso 3 aprile.
In base all’accordo fra le parti scaturito oggi 17 aprile – dichiara il legale di Assenti, Simone Mazzoni«è stato chiesto al Tar di rinviare ogni decisione a dopo l’estate e il Tar ha conseguentemente rifissato l’udienza per il 16 ottobre. L’amministrazione comunale, infatti, ha garantito che l’intervento di demolizione non sarà portato a ulteriore esecuzione da oggi e per tutto il periodo estivo fino alla data dell’udienza».
L’amministrazione comunale del resto ha più volte ripetuto che intende salvaguardare il buon esito della stagione turistica e che le ordinanze di demolizione nei numerosi chalet “fuorilegge” cesseranno entro la fine di aprile. Nella stragrande maggioranza dei casi gli imprenditori turistici stanno già rimuovendo spontaneamente le opere realizzate illecitamente sul territorio demaniale.
Oggi 17 aprile il Tar era chiamato a decidere in Camera di Consiglio se confermare o meno il decreto provvisorio di sospensione già concesso dal presidente del tribunale amministrativo regionale a favore di Assenti in seguito del ricorso presentato dai suoi legali in via di urgenza il 3 aprile scorso. Un ricorso per effetto del quale il Comune aveva dovuto sospendere l’intervento di demolizione già iniziato.
L’assessore all’Ambiente Paolo Canducci ritiene che sia passato il messaggio politico dell’amministrazione comunale in merito al rispetto delle regole. «Mi sembra che tutti abbiano inteso che c’è stato un cambio decisivo di attitudine».
Ora si può ipotizzare un momento di riflessione da parte del Comune, per comprendere appieno se ci sono stati errori nel rispetto dei tempi tecnici per l’emanazione delle ordinanze di demolizione. L’amministrazione comunale potrebbe comunque ritenersi soddisfatta del compromesso raggiunto con gli operatori che hanno ottemperato alle notifiche e provveduto alle rimozioni spontanee.