ROMA – Perché una parte del cosiddetto “tesoretto” – cioè il gettito fiscale eccedente le entrate tributarie previste per il 2006 – non si fa confluire nella casse della Farnesina, così da aumentare le risorse da investire per una «più valida presenza italiana all’estero»?
È quanto sostiene l’onorevole Marco Zacchera – responsabile del dipartimento Esteri di Alleanza nazionale – che in una interrogazione presentata il 12 aprile chiede ai ministri degli Esteri Massimo D’Alema e del Commercio internazionale Emma Bonino se abbiano preso iniziative per assicurare ai bilanci dei loro rispettivi dicasteri parte di quei soldi “inaspettati” incassati dall’erario.
«Le rilevazioni statistiche – si legge nell’interrogazione – confermano che il gettito delle imposte e dei tributi dovuti all’erario stiano segnando un deciso incremento rispetto alle previsioni di cui alla legge finanziaria 2007. Quindi si è posto politicamente il problema di dove impegnare tali risorse; le somme messe a disposizione del ministero degli Esteri sono state significativamente contratte rispetto agli anni precedenti mettendo tra l’altro in gravi difficoltà l’organizzazione esterna di ambasciate e consolati. Prova ne siano i reiterati appelli delle organizzazioni sindacali dei diplomatici».
«Ovunque nel mondo – rileva inoltre Zacchera – si rileva la necessità di una maggiore presenza italiana, sia nel campo consolare che nella promozione degli investimenti e del commercio estero; nelle dotazioni agli Istituti italiani di cultura, come nella sicurezza e nell’adeguamento di strutture e personale le nostre missioni all’estero. Le nostre comunità segnalano molti casi di insufficiente copertura dei capitoli per l’assistenza ad italiani in difficoltà, soprattutto nei Paesi dove non esiste adeguata assistenza sanitaria e previdenziale pubblica».
In base di queste considerazioni, dunque, Zacchera chiede «quali passi abbiano svolto o abbiano in animo di svolgere i ministri interessati affinché una quota significativa delle plusvalenze che si dovrebbero manifestare nella finanza pubblica siano investite in una più valida presenza italiana all’estero». E inoltre «se sia stata predisposta una mappa delle maggiori emergenze, necessità e priorità».
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Certo, siccome in Italia non ne ha bisogno nessuno, facciamo altre promozioni del nostro territorio all'estero, apriamo altri uffici di rappresentanza inutili. Bella pensata, invece di ridurre le tasse o cercare di ripianare il debito pubblico o qualsiasi altra cosa è una bella pensata!! Poi detto da uno di AN. Mah!
un laureato prende 800 euro al mese in co.co.pro e qui si pensa a dare i soldi all'estero? Ma allora e' proprio vero che questa e' la repubblica delle banane…
Caro Robbenson, la prego di tener presenti alcune nient’affatto trascurabili considerazioni: – i cittadini a tutti gli effetti italiani residenti all’estero sono oltre 4 milioni, l’equivalente di una 21ª regione; – le istituzioni italiane all’estero (che non sono solo ambasciate e consolati) sono determinanti per favorire lo sviluppo delle nostre esportazioni, la conoscenza della nostra cultura, l’assistenza ai tanti connazionali in difficoltà (basti pensare all’America Latina); – la qualità dei nostri prodotti ovunque apprezzati non è fatta solo di “Made in Italy” ma anche di “Made by Italy”, cioè da quanto (e non è poco) i nostri connazionali fanno e… Leggi il resto »
La risposta (e la spiegazione) che ho dato a Robbenson vale anche per Lino Taffoni.
Sono tutte risposte valide e confermo la mia ignoranza in materia, però: -Anche se sono quatttro milioni gli italiani all'estero, non vedo perchè debbano ricevere una parte del tesoretto è come se si decidesse di dare il tesoretto in parte per pagare il debito pubblico e in altra parte alla Sicilia o all'Umbria, non mi sembrerebbe corretto. -Le istituzioni ci sono all'estero e molte fanno il proprio lavoro promuovendo i prodotti Made in Italy e Made by Italy come li definisce Lei, però ce ne sono altre che sono un offesa al risparmio di denaro pubblico visto che in certe… Leggi il resto »
Senza nulla togliere agli italiani all'estero (e agli altri mille settori dove si potrebbero destinare i soldi del "tesoretto")… ma se il debito pubblico è a livelli allarmanti, perché non destinare l'intero "tesoretto" a ripianare il debito? Ci hanno alzato le tasse proprio per ridurre il debito… e ora che ci sono più introiti, si usano tutti in spesa corrente? D'accordo che è una goccia nel mare del debito pubblico, ma intanto si inizia a metter su mattoni, senza dover alzare le tasse a danno di tutti (mi vengono in mente i 25 euro per rifare la carta d'identità… ma… Leggi il resto »
Probabilmente il titolo dell'articolo non è azzeccatissimo, non sintetizza quello che Zacchera intendeva. Il problema fondamentale non sono i circoli culturali o culinari degli italiani all'estero, ma le ambasciate, i consolati e gli altri uffici di rappresentanza. I mezzi e gli uomini a disposizione sono davvero pochi. I giapponesi ci amano, comprano italiano e vengono in Italia, ma la nostra rappresentanza a Tokio è irrisoria! Quindi da questo punto di vista sono d'accordo: una maggiore rappresentaza che dia impulso commericale e culturale a tutto ciò che è italiano è senz'altro necessaria. Tuttavia, se in famiglia siete indebitatissimi, tanto che rischiate… Leggi il resto »
Rispondo a Robbenson: i parlamentari della Repubblica (lo dice la Costituzione) rappresentano il popolo italiano senza vincoli di mandato e ovunque esso si trovino. Quindi l’on. Zacchera ha tutto il diritto-dovere di interessarsene, così come i 18 rappresentanti eletti all’estero (fra cui i nostri conterranei Marisa Bafile e Marco Fedi, con residenza Aire rispettivamente a San Benedetto del Tronto e a Castel di Lama). Quanto alle tasse, informo Robbenson che la regola generale è che le imposte sui redditi si paghino al Paese in cui tali redditi sono prodotti. Ci sono poi casi di redditi prodotti in vari Paesi e,… Leggi il resto »
Caro Buscemi, le riconosco una grande umiltà (ha scritto di me: "Lo ringrazio per essersi avventurato in lezioni di giornalismo"), complimenti. Le frasi dell'interrogazione parlamentare che lei riporta nell'articolo fanno capire che i finanziamenti sarebbero devoluti ad istituzioni e uffici dello stato – consolati, ambasciate… – infatti lei cita "le somme messe a disposizione del ministero degli Esteri sono state significativamente contratte rispetto agli anni precedenti mettendo tra l'altro in gravi difficoltà l'organizzazione esterna di ambasciate e consolati. Prova ne siano i reiterati appelli delle organizzazioni sindacali dei diplomatici". Tuttavia nel titolo lei parla di "Italiani nel mondo", senza specificare… Leggi il resto »
Caro signor Maestro Gundam, mi consenta di ricambiare una piccola lezione di giornalismo spicciolo: in qualsivoglia giornale i titoli hanno regole e spazi che non consentono di riportare chilometriche intestazioni di atti parlamentari; per questo ci sono i sommari (e quello di quest’articolo fa cenno a ciò che lei chiede) e soprattutto gli articoli stessi (e quest’articolo spiega in modo abbastanza esauriente ciò che lei va cercando col lanternino). L’importante è che i titoli spieghino la base del concetto (e il titolo di quest’articolo lo fa). Ci legga con più attenzione e minor supponenza, caro Gundam. Non sia così spericolato… Leggi il resto »