SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I tralicci elettrici in via Bianchi rappresentano un indubbio problema estetico e urbanistico e, inoltre, sarebbero causa di seri danni alla salute dei residenti in virtù dei campi elettromagnetici che generano. Sono collegati con una sottostazione elettrica della Rete Ferroviaria Italiana che si trova fra via Piemonte e via Lombroso, in direzione est.
L’idea di interrare l’elettrodotto e spostare la sottostazione viene considerata una «volontà primaria» da parte della giunta comunale, espressasi oggi 10 aprile per bocca dell’assessore alla Viabilità e ai Trasporti Settimio Capriotti. «Al momento non possiamo definire tempi di realizzazione e costi dell’operazione, ma lo spostamento della sottostazione diventa sempre più plausibile in virtù dell’elettrificazione della tratta ferroviaria Ascoli-San Benedetto», afferma.
L’ammodernamento sulla tratta interna infatti potrebbe richiedere la realizzazione di una sottostazione elettrica più grande di quella attuale. Ci sarebbe anche un’area disponibile per ospitarla e sarebbe in zona Santa Lucia alta, presso un ex deposito dell’Agip.
La Rfi e il Comune hanno dunque avviato una trattativa, sul cui tavolo potrebbe anche rientrare una eventuale nuova destinazione urbanistica per l’area che ospita l’attuale sottostazione in via Piemonte, che è di proprietà della Rfi.
Intanto prende iniziativa anche il comitato di quartiere Sant’Antonio, presieduto da Antonio Alfonsi, la cui carica è stata rinnovata pro-tempore fino al nuovo election-day unificato per tutti gli organismi di partecipazione. «Abbiamo richiesto un incontro ai vertici della direzione regionale e confidiamo nell’apertura di un tavolo di concertazione», afferma, aggiungendo di sperare nel raggiungimento di una soluzione prima della fine del mandato di questa amministrazione comunale.
Stando alle dichiarazioni rilasciate da esponenti della giunta nel corso degli incontri per il Bilancio Partecipato nel quartiere Sant’Antonio, ci sarebbe una volontà forte di risolvere il problema dei tralicci nel corso di cinque anni, dopo il blocco dei Prusst (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio) avviati dalle giunte Perazzoli. «Quei tralicci sono fonte di pericolo reale – dichiarò il vicesindaco Di Francesco – non vanno sottovalutati come se fossero solo un pericolo percepito».