E’ Pasqua, la ricorrenza principale per il Cristianesimo. Esso infatti è fondato sulla resurrezione di Gesù Cristo quindi sulla vita eterna. Vita eterna però che pare interessi sempre meno in un mondo dove l’egoismo sta prendendo il sopravvento, con il triste risultato che ogni speranza viene annullata e la felicità diventa un pura illusione che dura sempre meno. Per esempio, la felicità è molto più duratura nei religiosi di clausura. Un pensiero che ritrovo più chiaro e comprensibile nel messaggio pasquale del nostro vescovo Gervaso Gestori.
«Gesù risorto ci invita a non cercare tanto facili e superficiali momenti di allegria, che lasciano vuoto il cuore e triste l’animo, e chiede di puntare soprattutto su quella gioia interiore, che si costruisce con la serietà del vivere e con il dovuto impegno nelle propria attività. Nessuno ti potrà mai togliere la stupenda felicità del tuo spirito»
Parole che dovrebbero farci riflettere seriamente ma lo facciamo appena un momento. Come durano un momento o poco più le nostre riflessioni di fronte a fatti trascendentali che non riusciamo a comprendere ma nemmeno a negare. Quelli che Platone definiva l’entità divina.
Basandomi su questi concetti mi è difficile capire perché credenti, non credenti, atei, agnostici continuino (con rarissime eccezioni) a sopraffarsi l’un l’altro, pur sapendo che la vita è una “affacciatura di finestra” cioè un lampo nell’eternità dei secoli.
Quello che conta, premio della vita eterna a parte per chi crede, è il ricordo che si lascia. Lasciare un cattivo ricordo, secondo me, equivale a morire più volte. Chiudo così un mio pensierino pasquale che sentivo il bisogno di comunicare.
Ha fatto scalpore nei giorni scorsi la decisione di usare la mano pesante (ruspe) per eliminare gli abusi edilizi. A me la cosa ha colpito ma ancora più il forte desiderio di legalità del sindaco di San Benedetto, Giovanni Gaspari «Le regole vanno rispettate, basta con i figli e figliastri, la legge deve essere uguale per tutti». Un “finalmente” m’è scappato di istinto.
Se alle sue bellissime parole seguiranno i fatti (comunque difficili se anche Gaspari li volesse a tutti i costi), l’erede di Domenico Martinelli si prenota per un posto di rilievo nella storia della città di San Benedetto del Tronto. Sambenedettoggi.it e Riviera Oggi si mettono in prima fila per dargli una mano concreta. Senza alcun sforzo, perché il compito di ogni organo di informazione è proprio quello di vigilare e segnalare quando le regole non vanno rispettate. Ne avrà bisogno e come ne avrà bisogno.
Azzardo a dire, infatti, che questo modo di pensare e di agire non è da politico o meglio da amministratore della cosa pubblica. Per cui credo che, per questo motivo, molti nemici li troverà dentro casa, come si suol dire.
Senza far nomi credo però che tra di loro (mi auguro pochissimi) non ci sarà sicuramente la dottoressa Margherita Sorge della quale ho sentito cose apprezzabilissime un po’ da tutti. E’ vista come una figura al di sopra delle parti che potrà dare molto al nostro territorio. Per fare un esempio, il presidente degli albergatori, Pericle Guidotti, l’ha definita “Qualcosa di più di un assessore”. Quattro parole semplicissime che, per me, significano molto ma molto di più. Non mancherà occasione prossimamente di fare una chiacchierata con lei e sviscerare insieme questo argomento.
Alla Samb Calcio (sulla quale la giunta Gaspari sta giustamente investendo) e ai suoi tifosi un solo monito: non interrompiamo la strada giusta.
Auguri ai cittadini della Riviera delle Palme di una Pasqua ricca di pace e serenità. Sentimenti che ti aiutano a vedere il nemico con occhio diverso. Non mi pare poco.