SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Secondo Tonino Armata, presidente del Movimento Cittadino per il Partito Democratico, «il Pd è davvero l’idea forza per galvanizzare il popolo dell’area di centrosinistra».
Il 20 marzo 2007 il Movimento Cittadino per il Partito Democratico ha compiuto un anno di vita. Il movimento è nato dopo la negativa esperienza consumata con il Comitato Benigni e con la richiesta formulata all’Unione, «ma da questa rifiutata con sufficienza», di poter selezionare il candidato sindaco alle elezioni comunali con il metodo delle Primarie.
Fra le proposte portate avanti in questo anno dal Mcpd, si annoverano la presentazione di un proprio candidato alle elezioni comunali come indipendente, la lotta per la realizzazione della “Città dei bambini”, l’elaborazione e la divulgazione del documento “La città aperta”, la sensibilizzazione dei cittadini alla partecipazione democratica della politica.

«A quei tempi parlare di “Partito Democratico” era certamente provocatorio – afferma Armata – ma la diffidenza generale nei confronti del progetto e anche le perplessità di alcuni all’interno della nostra stessa associazione, non c’impedirono di partecipare a Roma, il 4 luglio 2006, al primo convegno che, riunendo intorno allo stesso tavolo di discussione i principali leader dell’Ulivo, lanciò concretamente, con le parole di Romano Prodi, “la costruzione del Partito Democratico” come obiettivo politico prioritario e il Seminario di Orvieto come successivo passaggio catartico»
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«Anche ad Ancona – continua Armata – il Mcpd ebbe un ruolo di rilievo, partecipando e contribuendo alla scrittura del documento più importante sulla forma partito, su cui in precedenza aveva partecipato in due occasioni di dibattito a Trento e poi a Napoli, con la partecipazione tra gli altri di Giovanni Guzzetta, Franco Bassanini, Alessandro Mangia e Cesare Pinelli».
L’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, la riforma della democrazia all’interno dei partiti e le proposte di riforma della legge elettorale furono oggetto di discussione all’interno dell’Apd nazionale fin dal Seminario di Trento di fine luglio 2006, alla fine del quale maturarono, per la prima volta, la proposta del referendum insieme a Giovanni Guzzetta e la proposta dell’iniziativa popolare di legge costituzionale di modifica dell’articolo 49 della Costituzione. «Vogliamo inserire nella nostra Costituzione il principio delle primarie nella scelta dei candidati», promette Armata.