ACQUAVIVA PICENA – Pictura est laicorum literatura, per comunicare col popolo ci vuole un disegno. Lo dicevano i medievali quando qui in Fortezza abitava Rinaldo d’Acquaviva con sua figlia Forasteria promessa sposa a Rinaldo di Brunforte. Si faceva così quando la stragrande maggioranza del popolo era analfabeta e ancora non era stata inventata la stampa e nemmeno la Tv.
Ma oggi, nel supertecnologico XXI secolo, non pensavamo che occorresse ancora far ricorso a una espressiva immagine figurata – realizzata in esclusiva per noi dal noto cartoonist Mauro Chiacchiera, un nostro amico che conosce bene la realtà locale dato che è stato più volte ospite delle rassegne estive di Acquaviva nei Fumetti – per poter dar conto ai nostri lettori dell’ultimo amministratore comunale di Acquaviva Picena ancora mancante dal nostro carnet di interviste, e per esercitare il nostro diritto-dovere di informare la pubblica opinione sul suo operato in vista delle elezioni amministrative del prossimo maggio, così come peraltro abbiamo già fatto con tutti gli altri politici, di maggioranza e di opposizione.
Stiamo parlando dell’assessore al Turismo Andrea Infriccioli. Nell’arco di due settimane: 37 telefonate al cellulare, 18 telefonate in ufficio e/o in Comune, 15 messaggini sms. Questo il bilancio del volenteroso, ma ahinoi infruttuoso, inseguimento che ultimamente abbiamo dedicato al personaggio. Fosse stata una bella gnocca, confessiamo, ci saremmo arresi prima. Ma poiché apparteniamo alla minoritaria corrente di giornalisti che considerano serio il proprio mestiere, avremmo continuato ad insistere imperterriti fino al 27 maggio, data prevista per le elezioni, pur di ottenere un’intervista da un Andrea Infriccioli super-impegnato dal lavoro (quello proprio, non quello di pubblico amministratore, ci risulta).
Il fatto è che purtroppo un settimanale va stampato ogni settimana, puntualmente, per rispetto dei lettori. Non potevamo lasciare il buco in pagina solo perché Infriccioli continuava a trascinare stancamente all’infinito questa pur «amichevole chiacchierata».
Per non dire che lo stesso Andrea Infriccioli avevamo tentato di inseguirlo pure alcuni mesi fa: bene inteso sempre in veste di assessore al Turismo del Comune di Acquaviva Picena (e non già come ottimo e indaffaratissimo dirigente di un Istituto di credito). Eravamo all’indomani dell’11 settembre (2006, non 2001, la nefasta coincidenza della data è solo un caso, direbbe il giallista Carlo Lucarelli a Blu Notte). Su Riviera Oggi n. 643 avevamo intervistato Michele Rossi sul perché egli avesse deciso di continuare con la rassegna Acquaviva nei Fumetti nonostante le diverse scelte del Comune con Acquaviva Comics Academy. Come i nostri 25 lettori ricorderanno, nell’estate 2006 attorno alla Fortezza era esplosa una vera e propria inflazione di disegni, vignette, caricature e quant’altro. «Ho reagito a una bugia e sono andato avanti», ci spiegò Rossi dal suo legittimo punto di vista.
Giusta sarebbe stata una opportuna replica della controparte che noi saremmo stati ben lieti di ospitare con pari rilevanza. Niente. Anche allora cellulari non raggiungibili, sms al vento.
E ora che ci mettiamo a pensarci sopra, fin dalla prima metà del 2006 la nostra redazione era stata depennata dalla mailing list dei destinatari dei comunicati stampa del Comune di Acquaviva, rarissimi su temi generali di pubblico interesse, frequentissimi invece in materia celebrativa e iconografica attorno alla persona di un solo assessore in particolare, tanto da essere maliziosamente ribattezzati Andrea Infriccioli News. Ragione della discriminazione? Presumiamo certi corrosivi corsivi di quell’impertinente del nostro caro amico Tapiro Mannaro. Ma questa è la libertà di stampa, bellezza. Glielo avremmo spiegato se almeno allora egli si fosse concesso ai nostri tacquini o ai nostri microfoni.
Mah, a questo punto una pessimistica deduzione sorge spontanea, suffragata, fra l’altro, dal fatto che alla Bit di Milano 2007 Acquaviva Picena risulta sparita – assieme ad Andrea Infriccioli – dal novero dei Comuni marchigiani certificati dal Touring Club come “Bandiera Arancione”.
Non è che Andrea Infriccioli, non trovando più neanche trenta minuti ti tempo per un’intervista, ha deciso di mollare politica, baracca e burattini per dedicarsi a tempo pieno alla sua professione? Ma questa è un’altra storia, direbbe sempre Carlo Lucarelli parlando di uno dei suoi misteri.