SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Indirizzi per la tutela della stabilità geologica del Paese alto, indirizzi per contrastare eventuali emergenze idriche, varianti al Prg per consentire la sopraelevazione del centro sociale Primavera e la realizzazione della sala mensa alla scuola “Caselli” di via Moretti: questi sono alcuni dei punti discussi nei lavori del Consiglio comunale, riunitosi venerdì 23 marzo, con ben cinque punti approvati all’unanimità.
Il Comune chiede alla Regione Marche di inserire il Paese alto tra le zone ad elevato rischio (in sigla “R4”), all’interno del “Piano di assetto idrogeologico” regionale, per poter accedere ai finanziamenti che permetterebbero una messa in sicurezza (punto approvato all’unanimità). Al momento gli uffici comunali stanno predisponendo una progettazione preliminare per il consolidamento. Saranno comunque necessari ulteriori studi sul sottosuolo della zona, dopo quelli già effettuati in passato.
Nel corso del dibattito su questo punto il consigliere De Vecchis (An) ha espresso dubbi sulla opportunità di prevedere un ascensore dal parco di via Saffi alla Statale 16. Il sindaco Gaspari ha peraltro fatto presente la situazione critica della rete fognaria del quartiere, che ha già procurato infiltrazioni a Palazzo Piacentini, e sulla quale si dovrà ugualmente intervenire. E ha riferito di un primo sopralluogo da parte dell’assessore regionale all’Ambiente Gianluca Carrabs. Ma tra gli interventi che incideranno sulla stabilità del suolo del Paese alto il sindaco ha pure citato il Piano del traffico e quello della sosta.

Pure all’unanimità sono stati approvati il settimo punto e quattro emendamenti ad esso. La “Ciip spa” (ex “Consorzio idrico”) potrà realizzare impianti in zona Fosso dei Galli per attingere acqua dai pozzi, potabilizzarla e destinarla alle industrie del settore agroalimentare. Due emendamenti sono stati presentati dal consigliere Lina Lazzari (Ds), due da Marco Lorenzetti (Udc), uno di questi ultimi a parziale rettifica del secondo emendamento della Lazzari.
Questo secondo emendamento, in particolare, dispone che «l’eventuale ricorso ad erogazione di acqua potabilizzata per uso d’emergenza venga notificato per iscritto al sindaco con indicazione della motivazione», con aggiunta proposta appunto da Lorenzetti: «dandone tempestiva e analitica comunicazione alle utenze interessate territorialmente». Il primo emendamento proposto da Lorenzetti parla invece di «verifica della possibilità dell’utilizzo della risorsa di approvvigionamento da acque sotterranee locali anche nei comuni territorialmente confinanti».