SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una lunga e articolata discussione ha accompagnato, lunedì 19 marzo, l’approvazione da parte del consiglio comunale della mozione presentata dai consiglieri Nazareno Menzietti (Margherita), Daniele Primavera (Rifondazione Comunista) e Fabio Urbinati (Ds) sui Di.co. (Diritti dei conviventi), che “impegna il Sindaco e la Giunta comunale a sollecitare il Parlamento affinché proceda con la massima solerzia all’esame ed all’approvazione del disegno di legge Bindi-Pollastrini sul tema del riconoscimento giuridico dei diritti e dei doveri alle persone stabilmente conviventi”.
La discussione di questa mozione è stata accorpata a quella relativa alla mozione presentata dai consiglieri dell’Udc Marco Lorenzetti e Pino Nico e da quello della Lista Costantini-Progetto Comune Edio Costantini (quest’ultimo assente dalla riunione).
Questa mozione avrebbe invece impegnato il sindaco e la giunta comunale “a riconoscere la centralità della famiglia come soggetto referente per la definizione di adeguate politiche sociali, anche attraverso la predisposizione di più organiche normative che promuovano e sostengano concretamente l’istituto familiare; a non istituire nel Comune di San Benedetto del Tronto un registro delle unioni civili (coppie di fatto) che rappresenterebbero un primo passo verso una piena legittimazione di forme di convivenza diverse da quella tradizionale, basata sul matrimonio tra un uomo ed una donna”.
Respinto anche un emendamento presentato dal consigliere di maggioranza Francesco Bruni (Unione-Di Pietro-Udeur-Psdi), con il quale si chiedeva di “integrare” la mozione Menzietti-Primavera-Urbinati per “sollecitare il Parlamento affinché proceda con la massima solerzia all’esame e all’approvazione del ddl Bindi-Pollastrini sul tema giuridico dei diritti e dei doveri alle persone stabilmente conviventi; a tenere conto per quanto riguarda le pensioni di reversibilità (il ddl rimanda alla riforma della Previdenza) del contributo al conseguimento della stessa: anni di convivenza o matrimonio prima del pensionamento e della presenza dei figli; a garantire per le adozioni di minori la presenza di coppie eterosessuali; a garantire pensioni decorose a tutti i cittadini”.
Tra i consiglieri di maggioranza, Lina Lazzari dei Ds ha votato a favore della mozione della minoranza (e si è astenuta sull’altra), il capogruppo della Margherita Fernando Palestini ha votato a favore di entrambe le mozioni, mentre Bruni ha votato contro la mozione del centrodestra, astenendosi poi su quella di maggioranza. Nella minoranza, Paolo Forlì (Dc-Nuovo Psi) ha votato a favore della mozione Menzietti-Primavera-Urbinati.
Quasi tutti i consiglieri e molti assessori sono intervenuti nel dibattito. La contrapposizione ha riguardato due tipi di argomenti: da una parte il riconoscimento di diritti delle coppie di fatto (già accolti da 16 paesi europei, come è stato ricordato da Primavera e Urbinati); dall’altro lato la difesa del valore tradizionale della famiglia, sia da un punto di vista laico (Felicetti, De Vecchis), che religioso e laico al tempo stesso (Gabrielli, Assenti, Lorenzetti). Piunti (An) ha contestato che l’apertura di Dico potrebbe elevare le unioni tra omosessuali a “modello negativo”. Andrea Assenti e Bruno Gabrielli hanno contestato che le coppie omosessuali non avrebbero “valenza sociale” e non potrebbero quindi interessare il “diritto”, ma solo la “sfera privata”, asserendo al tempo stesso che l’utilità sociale del matrimonio risiede nella possibilità di generare figli. Circostanza contestata da Primavera, il quale ha addotto il caso dei matrimoni eterosessuali contratti in tarda età, che non sono vietati, pur non potendo avere come finalità la procreazione.
L’assessore alle Politiche sociali Loredana Emili ha apprezzato la richiesta di Lorenzetti di più incisive politiche per la famiglia, e ha anzi affermato che il bilancio comunale di previsione per il 2007 andrà già in tale direzione. L’assessore all’Ambiente Canducci, lo stesso Menzietti e i consiglieri Evangelisti (Ds) e Marinucci (Verdi) hanno contestato che i Dico sarebbero una misura “contro” la famiglia tradizionale. Il consigliere della “Rosa nel pugno” Laversa ha parlato di eccessivo peso di argomenti di tipo religioso su questi temi. Forlì ha difeso li provvedimento sui Dico, ma ha pure ricordato che l’iter parlamentare ha già superato alcune imperfezioni delle proposte originariamente presentate, trattandosi dunque di un argomento delicato nelle sue molte sfaccettature.
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Interessante il voto del Consigliere Paolo Forli' corentemente in linea alle sue tradizioni politiche.A livello locale dal punto di vista religioso la Chiesa Ufficialmente non si' e' ancora espressa o meglio non ha ancora divulgato un giudizio sulla scelta del Consiglio Comunale quindi piu' avanti,forse,il Consigliere Laversa potra' avere una risposta alle sua considerazione.Non male poi il voto della Margherita in toto;insomma da rifletterci bene.Fermo restando la ferma posizione della Chiesa a livello Nazionale di fatto la famiglia rimane un importante riferimento a prescindere.Una societa' fondata sulla famiglia o su altro ?? Il divario e' fortissimo e tutto cio' sostenuto… Leggi il resto »
Io penso che il discorso sui DICO sia da affrontare laicamente, indipendentemente dal fatto che si sia pro o contro.
La chiesa(come istituzione) non deve avere voce in capitolo sulla vita civile, lo stato è laico: ricordo a tutti che siamo cittadini della Repubblica Italiana e non dello Stato Pontificio.
Ovviamente ciò non toglie che un credente possa formarsi un'opinione sulla base di ciò che la propria religione afferma.
Rammento a chi ha la vita imbottita di idee e imbavagliata da schemi, che la Chiesa non è un'astrazione ma è una presenza concreta di persone. In quanto tale ha il dovere di dare proprie opinioni sulla questione.
Si parla tanto di libertà e di diritti, ma ognuno di noi ha un'idea diversa di libertà.
Far dipendere la LIBERTA' di qualcuno da una mozione mi sembra riduttivo per il genere umano.
Che direbbero i Padri del nostro pensiero Plutone e Socrate di fronte a questa miserevole, stucchevole faccenda…
l’amato vede negli occhi di chi lo ama se stesso perchè vede riflessa la propria bellezza
il disprezzato vede negli occhi di chi lo disprezza se stesso perche vede riflessa la propria bassezza.
E questa faccenda è proprio terra terra
Se consideriamo la Chiesa come un insieme di liberi cittadini con una determinata visione del mondo e della vita, è ovvio che i membri di questa istituzione possano formarsi un opinione ed esprimerla senza remore nel dibattito pubblico, come chiunque altro.
Se però la istanze della Chiesa, invece che partire dal basso (fedeli e credenti), partono dall'alto assumento i contorni di precetti e diktat nei confronti di politici e cittadini (vedi interventi di Ruini e del Papa stesso), ecco che alla libertà di esprimere il proprio pensiero in un dibattito si sostituiscono, velatamente, ingerenze e pressioni politiche.
Aggiungo che se riferendoti a "chi ha la vita imbottita di idee e imbavagliata da schemi" ti riferivi a me (non ho la coda di paglia ma semplicemente constato che il tuo commento è direttamente successivo al mio quindi il dubbio permane), ti dico solo che sono così imbavagliato di schemi da essere una persona di destra favorevole ai dico, così come sono favorevole alla fecondazione assistita,all'utilizzo delle cellule staminali embrionali e all'eutanasia. La libertà di qualcuno non dipende da nessuna mozione, ma ampliare i diritti civili guardando al mondo reale e contemplando casi sempre più presenti nella società non… Leggi il resto »
I Dico non servono alle coppie conviventi: se vuoi certi diritti c'è il matrimonio (come previsto dalla Costituzione). I Dico sembrano una "scorciatoia" per il matrimonio, ma meno impegnativa, meno stabile e perciò ancora più precaria del già in crisi matrimonio: il tutto a danno dei figli, e quindi della società. Occorre valorizzare il matrimonio e la famiglia che da esso nasce, non promuovere una famiglia "precaria" e instabile, che non fa il bene né dei coniugi né dei figli. Altrimenti che futuro ci aspetta?! Purtroppo la Chiesa è rimasta quasi sola a parlare in difesa di un'istituzione che è… Leggi il resto »
è qui l'errore di fondo, basilare! Un eventuale legge sui DICO non promuoverebbe le coppie di fatto, semplicemente prenderebbe atto della loro esistenza. Attualmente non esiste una normativa sulle unioni di fatto, eppure queste esistono (e i matrimoni sono in calo): qui entra in gioco lo Stato che, facendo semplicemente il suo dovere di tutore dei diritti dei cittadini, in assenza di un vuoto normativo al riguardo crea una serie di regole per questo nuovo stato di cose. O vogliamo credere ancora che le leggi cambino la società e non viceversa? Ovviamente nessuno mette in dubbio la valenza sociale della… Leggi il resto »
Ribadisco: se vuoi quei diritti, ti sposi. Chi me lo fa fare di sposarmi se ottengo ciò che voglio con un bel Dico (il discorso cambia solo se sono cristiano perché allora per me il matrimonio è prima di tutto un Sacramento)? Così si svuota il matrimonio di significato, altro che. Le unioni di fatto esistono, e l'assenza di una legge specifica non impedisce… che esistano. Oltretutto molti diritti sono tutelati dal codice civile (non sono un giurista quindi potrei sbagliarmi…), al limite è lì che si può intervenire ampliandone alcuni. Ma se due persone si mettono insieme e creano… Leggi il resto »
Complimenti simonenji …. Non è facile trovare personalità che pur facendo riferimento allo schieramento di centro destra (come tu dici) sono favorevoli alla attuazione dei diritti civili di cui, ormai, tra i paesi più democratici ed avanzati.
solo l'Italia è priva.
Questo si chiama "essere liberali", e fare riferimento ad una destra moderna (quella che ormai è riconosciuta tale in francia, spagna, germania, inghilterra, statu uniti, australia etc etc etc)…
Complimenti ancora e grazie: fa piacere, a volte, non sentirsi così soli.
Invece credo sia sempre piu' comodo identificarsi in un partito per poi esprimere idee personalissime.Nel caso dei DI.CO la destra non mi pare poi cosi' favorevole anzi.Comunque sia e' giusto che ognuno esprima la propria idea in nome della liberta' personale.D'altro canto il decadentismo politico continua la sua grande corsa e non si intravede ancora il giro di boa.
Come ho avuto modo di dire in consiglio, una vera vittoria politica e culturale è tale solo quando una conquista non è figlia di una pure importante maggioranza numerica ma diventa patrimonio di tutti ed è in grado di superare le divisioni sia di schieramento che di partito. Per questo non può che rallegrarmi il constatare ogni giorno quanti cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, abbiano visto con favore la nostra iniziativa. Purtroppo ancora una volta la politica ha dimostrato di essere indietro, non riuscendo a raggiungere un consenso davvero largo su una questione che è ampiamente condivisa dalla maggioranza… Leggi il resto »
Mah, è una destra moderna che mi sembra uguale alla sinistra radicale.
Che bella la "modernità"…
In fondo credo che il governo nazionale non riuscira' nemmeno a discuterla la legge sui DI.CO per effetto di eventi naturali quindi cio' che e' stato approvato a livello locale rimarra' unicamente un inutile fatto isolato.La legge sui DI.CO e' la classica iniziativa che puo' essere affrontata solo attraverso un referendum.
per basilare e mas:il collocamento politico mi pare irrilevante rispetto a tematiche riguardo i diritti civili dell'individuo. L'errore di fondo sta nel politicizzare anche l'"impoliticizzabile":vedere la politica come un meccanismo bloccato e non in divenire vuol dire implicitamente alzare bandiera bianca di fronte al progresso e allo sviluppo. Il guardare avanti, caro mas, non è comodo o scomodo, è semplicemente utile.Indipendendemente da quale riva del fiume (destra o sinistra) io abbia il mio punto di vista, se ho un pensiero costruttivo lo espongo, non perchè ne possa trarre vantaggio(quale vantaggio poi dato che sono uno studente 24enne che nemmeno lavora… Leggi il resto »
Caro Simoneji i diritti vengono garantiti dallla carta Costituzionale anche nel rispetto dei naturali rapporti di coppia pertanto non si capisce proprio la necessita' di voler risottolineare la necessita' del rispetto dei diritti attraverso una legge che pero' svalica in obiettivi ben piu' in la' delle esigenze gia' garantite.Comunque Sig.Primavera io ci andrei piano nell'affermare che la questione DI.CO e' ben accettata dalla maggioranza degli italiani rilevabile unicamente da una consultazione referendaria popolare.La Chiesa a livello Nazionale sta difendendo legittimamente una posizione disapprovando pubblicamente l'idea sui DI.CO per questo si e' voluto sottolineare che a livello locale l'imbarazzo della Chiesa… Leggi il resto »