SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «E’ una decisione assurda, mi sono rivolto all’arbitro in modo civile. Piuttosto che pensare a queste cose la Lega farebbe bene, per esempio, a fare chiarezza su quanto è successo domenica a Terni».
Guido Ugolotti non ci sta: la decisione del Giudice Sportivo di squalificarlo per due giornate, dopo il rovente finale di partita a Cava dei Tirreni, lo fa arrabbiare. Sembra quasi di ascoltare il secondo atto dello sfogo inscenato domenica scorsa negli spogliatoi dello stadio Lamberti.
«Non so cosa abbia sentito il guardalinee – continua Ugolotti – ma il sottoscritto si è semplicemente lamentato per la mancata espulsione di Arno (dopo un fallo su Tripoli, proprio allo scadere, nda). Non ho insultato nessuno, ho semplicemente detto: “Vogliamo tirarli fuori i cartellini?!”».
Nella nota della Lega di C, nell’addurre motivazioni alle due giornate di squalifica, leggiamo: “per comportamento offensivo verso la terna arbitrale durante la gara”.
«Non so se la mia uscita dal campo sia stata interpretata come un segno di sfida, non voleva esserlo. Se la mettiamo così anche Campilongo doveva essere cacciato, non mi sembrava tanto più calmo del sottoscritto».
Insieme a lei è stato appiedato anche Diagouraga, per tre giornate.
«Diagouraga ha sbagliato: a partita finita non serviva comportarsi in quel modo. Onestamente non so cosa abbia detto all’arbitro, però ha esagerato».
Il presidente Tormenti ha dichiarato che d’ora in avanti la Samb, lei compreso, non parlerà più degli arbitri.
«Non serve a niente: sono giovani e sbagliano come fanno pure i giocatori. A Cava comunque alla fine si era creato un brutto clima. Ho visto Zonno molto intimorito. I nostri sfoghi purtroppo nascono dall’emotività del dopo-partita, a mente fredda si valuta tutto in maniera più distaccata. Ho già parlato ai ragazzi, dicendo loro che gli errori degli arbitri non devono costituire un alibi: dobbiamo lavorare sull’attenzione, perchè anche domenica abbiamo preso dei gol evitabilissimi. Specie il primo: non possiamo subìre una rete a un metro dalla porta. Non abbiamo creduto nella possibilità che il nostro portiere parasse il colpo di testa di Schetter».
Adesso l’importante partita casalinga contro il Teramo.
«Per usare un gergo tennistico, abbiamo a disposizione un match ball: se vinciamo mettiamo in saccoccia un 70% della salvezza diretta. Anche se mancano ancora otto giornate il più sarebbe fatto, ma so già che non sarà facile. Spero di fare quanto prima i punti che restano per raggiungere l’obiettivo: la partita Ternana-Manfredonia di domenica scorsa è lo specchio di cosa può essere la C nelle battute conclusive».