SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per la Samb di Guido Ugolotti Foggia dista da Manfredonia molto più della quarantina di chilometri che indicano gli stradari.
Fuor di metafora: la squadra vista all’opera allo Zaccheria è la copia sbiadita (eufemismo) dell’undici che al Miramare aveva arraffato l’intera posta in palio. Sai che consolazione, verebbe da dire.
Va però sottolineato come gli uomini di D’Adderio siano di ben altra caratura rispetto alla formazione di D’Arrigo. In altre parole: contro squadre forti come quella rossonera si perde a fronte di una netta inferiorità. Era già successo e, anche se ci costa dirlo, potrebbe capitare di nuovo.
24 ANNI DOPO La Samb è tornata a ingoiare un dispiacere nella Puglia colorata di rossonero dopo oltre 24 anni: l’ultimo kappaò in terra dauna risaliva al gennaio 1983 (Foggia-Samb 1-0, gol di Bordon al 90′). Colpa del modulo? Può darsi: Ugolotti potrebbe avere impostato una partita troppo spregiudicata in casa della difesa meno battuta dle girone B.
MOTIVAZIONI AZZERATE Preferiamo comunque avallare un’altra chiave di lettura: la differenza ci pare l’abbiano fatta soprattutto le motivazioni delle due squadre. Proprio come era successo contro i sipontini.
La Samb ha dato quasi l’idea di rimirarsi allo specchio con giocate di prima, Pecchia e compagni invece hanno badato al sodo. Risultato: ospiti mai in partita, capaci di fare ancora peggio rispetto a un’altra tappa da dimenticare del campionato, quella di Avellino. Ed è un peccato, perchè le partite andrebbero giocate fino in fondo.
MEGLIO NON DRAMMATIZZARE Crediamo non sia il caso di drammatizzare oltremodo una sconfitta che, avevamo detto lo stesso dopo il tonfo del Partenio, poteva essere tranquillamente preventivata e che comunque in termini di classifica cambia poco.
Non abbiamo fatto capire la stessa cosa alla vigilia? Vero. Ci siamo illusi, per l’ennesima volta, che la Samb potesse compiere il salto di qualità che invochiamo ormai da gennaio (dopo l’exploit di Gallipoli).
Foggia ha detto a chiare lettere che questa squadra può solo salvarsi. Viene da chiedersi: in fondo ne abbiamo mai dubitato? Guai però a lasciarsi prendere la mano: la polemica tra il patron Tormenti e mister Ugolotti, per esempio, deve rimanere entro i confini di un nervosimo da dopo-partita. E’ vero che c’è modo e modo di perdere, ma è anche vero che fino a questo momento la Samb, sotto la gestione dell’allenatore toscano, ha fatto cose egregie.
Resta inteso ad ogno modo che a Cava, domenica prossima, ci attendiamo, quantomeno in termini di prestazione, un pronto riscatto.
TIFOSI Va rimarcata la prova di maturità della tifoseria rossoblu che dopo un 3-0 così brutto a fine partita ha avuto la forza di applaudire Consigli e soci, chiamandoli a gran voce sotto il proprio settore. Segno che lo zoccolo duro dei sostenitori di casa nostra sta dando comunque atto alla squadra di quanto fatto in questi mesi.
RIPRESA Domani, martedì, la Samb riprenderà gli allenamenti al Ciarrocchi di Porto d’Ascoli in vista della terza trasferta consecutiva, stavolta in casa della Cavese.
Sempre domani il difensore argentino Landaida, espulso allo Zaccheria, verrà squalificato dal Giudice Sportivo.