FOGGIA – «Se dobbiamo andare a Cava con questa mentalità è meglio non muoversi per niente: evitiamo di spendere dei soldi».
Gianni Tormenti ha il classico diavolo per capello nel dopo-partita dello stadio Zaccheria. La Samb contro il Foggia di Fulvio D’Adderio ha rimediato una delle sconfitte più pesanti della stagione. Ci vuole poco a sintetizzare: «Peggio di Avellino».
Un risultato peraltro che fa seguito alla bella prestazione di Manfredonia. Si fa quasi fatica a crederci: «Una gara preparata male e giocata male – continua il suo sfogo l’imprenditore di Martinsicuro – Sono molto arrabbiato. Dobbiamo riflettere. Sembra quasi che con le grandi il risultato sia sempre scontato. Il salto di qualità? Lasciamo stare, pensiamo a salvarci piuttosto. In difesa oggi eravamo in vacanza. La differenza l’ha fatta la voglia di vincere: il Foggia ne ha avuta molta più di noi».
LA REPLICA DI UGOLOTTI Il tecnico di Massa ha ascoltato le parole di Tormenti e non ha gradito, tanto da replicare: «Noi a Cava ci andremo, se poi qualcuno non vuol venire che faccia pure».
«Credo che stiamo andando oltre le più rosee aspettative, disputando un buon campionato – ha proseguito Ugolotti – Dopo momenti come questi occorre rimettere insieme i cocci e ripartire uniti. Ho sentito quello che ha detto il presidente e devo dire che mi è dispiaciuto molto».
Quanto alla gara l’allenatore della Samb ha spiegato: «Sette giorni abbiamo avuto un’attenzione quasi maniacale, oggi invece eravamo troppo distanti dall’avversario e siamo risultati evanescenti sotto porta: non abbiamo mai tirato. Forse qualcuno era appagato e si era illuso dopo il successo di Manfredonia. Abbiamo creduto di essere belli, il Foggia invece ci ha detto il contrario».
VARRIALE DELUSO A Manfredonia aveva parlato Landaida, stavolta davanti a taccuini e microfoni si presenta l’ex Olbia, che sintetizza: «E’ dall’inizio della stagione che contro le formazioni più quotate non riusciamo a esprimerci ai nostri livelli. Oggi abbiamo giocato una brutta partita, in tutti i reparti, siamo stati poco cattivi, quasi timorosi, sbagliando completamente l’approccio alla gara».
«Tra l’altro – ha concluso Varriale – sapevamo che erano molto pericolosi sui calci piazzati, in settimana avevamo preparato le contromisure e invece ci siamo fatti infilare tutte e tre le volte proprio con delle punizioni».