GROTTAMMARE – Prosegue con successo l’opera dei tre falegnami partiti per Itiuba (località sita nello stato di Bahia, in Brasile) nell’ambito dei rapporti di cooperazione internazionale con Grottammare.
Sandro Vespasiani, missionario laico e referente locale del Progetto Itiuba, ha infatti inviato un’ampia documentazione fotografica oltre che un’appassionata riflessione su come questa esperienza riesca ad incidere sulla comunità locale. I tre falegnami Lorenzo Piergallini, di Grottammare, Franco Massaccesi, di Montelparo, e Sante Minardi, di Sassoferrato, stanno infatti insegnando l’arte del legno ai loro allievi brasiliani.
«Questi scambi, fatti nella sincerità e semplicità di aiutare, per me sono positivi» scrive Sandro. «Tutto é migliorabile e dobbiamo cercare di farlo. Ma il solo pensare che persone mature lascino per un mese i propri familiari e donino qualcosa a degli sconosciuti mi sembra non poca cosa. La presenza di queste persone ad Itiuba scuote anche la nostra mentalità pacata, ci dice che il mondo é grande e soprattutto per i giovani penso che sia un bello scossone. Lo sporcarsi le mani insieme, e superare qualche difficoltà, come quelle linguistiche, rende sempre piú fraterna la relazione tra i maestri, gli alunni e perfino i cittadini e questo é importante, come e più di trasmettere un mestiere».
I tre falegnami sono partiti domenica 18 febbraio e rientreranno in Italia il 19 marzo. Il viaggio si inquadra in una nuova esperienza del “progetto Rondine”, come momento di sintesi e valorizzazione di un programma di cooperazione decentrata volto a favorire la rinascita sostenibile della comunità brasiliana, colpita nel 1996 dalla siccità. Segue ai progetti “Scuola” (è stato realizzato un edificio in muratura per ospitare 45 studenti in sostituzione di una capanna priva di tutti i servizi) e “Acqua” (realizzato un complesso impianto idrico per l’estrazione, depurazione e distribuzione dell’acqua). Oltre che le tecniche del lavoro manuale, i falegnami attualmente impegnati nella missione stanno insegnando ai giovani anche l’utilizzo dei macchinari dell’ex opificio Cardarelli, spediti dal Comune di Grottammare nel 2005 e sistemati dentro il capannone costruito appositamente per lo scopo, dopo il corso di fabbricazione muraria al quale alcuni itiubensi avevano partecipato nell’ambito della prima spedizione del “Progetto Rondine”, nel 2004.