GROTTAMMARE – Ancora tensione nei Democratici di Sinistra grottammaresi. Le due “anime” del partito, infatti, sono nuovamente ai ferri corti. Se quella che fa capo all’assessore Fausto Tedeschi e al segretario Stefano Troli ha convocato, per venerdì sera, il congresso della sezione “Enrico Berlinguer“, che provvederà alla nomina del presidente, della presidenza del congresso, alla discussione delle mozioni e alla nomina del direttivo di sezione e dei delegati al congresso di federazione (inizio alle ore 20:30 alla sala consiliare), la corrente di Antonio Bruni e Daniele Vilone minaccia di abbandonare il partito a causa della «totale sfiducia e imbarazzo».
La situazione quindi, invece che chiarirsi con il trascorrere dei mesi, si fa sempre più tesa tanto da mettere a rischio l’unità stessa del partito a Grottammare. Crediamo che, arrivati a questo punto, le due parti dovrebbero avere la forza di un confronto magari pubblico, magari davanti alla stampa, perché continuare una guerra di comunicati, dopo mesi di tensioni, è poco proficuo. A meno che, come scritto nella nota stampa, la situazione non voglia degenerare in una scissione.
«Il segretario di federazione Mauro Gionni e il Comitato Provinciale dei Garanti» scrivono Daniele Vilone, Egidio Scartozzi e Massimo Zazzetta della corrente “Bruni”, «con una recente decisione, avevano sollecitato fortemente gli iscritti dei Democratici di Sinistra di Grottammare, per risolvere l’annosa controversia determinatasi dopo le dimissioni del segretario cittadino, ad attivarsi per raccogliere almeno cinquanta firme di altrettanti tesserati per la istituzione di una seconda sezione».
«È stata talmente forte e convinta l’adesione a questo invito, che hanno sottoscritto la richiesta cento tesserati, tutti esprimendo la ferma volontà di porre fine alla forte conflittualità creatasi all’interno del partito» continua la nota, «Questa richiesta in un certo qual modo plescitaria, è stata totalmente osteggiata dagli stessi che l’avevano proposta in particolare dallo stesso segretario di federazione e dal presidente del Comitato dei Garanti Francesco Marozzi, malgrado il mandato vincolante ricevuto dall’organismo presieduto da quest’ultimo, che espressamente lo vincolava alla realizzazione di tale obiettivo».
«Rispetto a tali comportamenti è subentrata una totale sfiducia e imbarazzo da parte dei cento sottoscrittori il documento, al punto da porsi concretamente la domanda se restare all’interno di un partito che incomprensibilmente nega a tanti iscritti la possibilità di partecipare alla vita democratica, in un momento tanto delicato della fase politica». Una bella patata bollente per i Ds di Grottammare.