CUPRA MARITTIMA – «Come per la mia famiglia o per i miei amici Cupra Marittima è “il mio paese”. Un luogo dove si vive ancora “ …abbastanza bene”. Questa città è un mosaico policromo di luoghi, persone e personaggi. Un territorio con un ricco patrimonio ambientale, archeologico e storico; a tutt’oggi, forse, non considerato o non capito dalla maggioranza dei cuprensi ma stimato e invidiato dai vicini. Un’area posta in prima fila nel processo di crescita turistica di tutta la Riviera delle Palme, dove la vivacità culturale dell’associazionismo garantisce disponibilità all’accoglienza e serie competenze professionali».
Quale può essere il ruolo dei Verdi per Cupra e per la Riviera in generale?
«Tutti siamo più o meno ambientalisti. L’ambiente è sinonimo di salute e serenità. Le federazioni dei Verdi per la Pace lavorano, affinché le politiche ambientali, sociali, economiche ed energetiche portino una migliore qualità della vita senza compromettere l’avvenire delle generazioni future. Il nostro ruolo è quello di una campana; quello di una sentinella disarmata; quello di un ago in un pagliaio o potenzialmente di una scintilla in una polveriera».
Cupra è un piccolo gioiello che, però, ha dei problemi ambientali: il principale, naturalmente, è il traffico della Statale 16. Qual è il modo migliore per risolverlo?
«Sono pienamente d’accordo con su “Cupra piccolo gioiello”: i problemi in un paese si risolvono come in una grande famiglia: insieme. Il traffico della Statale 16 che taglia il centro urbano va affrontato congiuntamente a tanti altri».
Come giudica l’operato in materia ambientale della giunta di Giuseppe Torquati?
«Ogni gregge ha il suo pastore e i suoi cani, e per l’attuale staff amministrativo questo è un secondo mandato. Se qualcuno mi dovesse chiedere: quanti sindaci cuprensi ricordi? La risposta è facile, perché è da quando ero “frichì” che amministra Peppe».
Ci sono aspri dibattiti sul tema della variante al Piano regolatore generale. La maggioranza dice che Cupra dovrà crescere fino a 8 mila abitanti. Lei è d’accordo?
«Il PRG è la legge che traccia la rotta di un paese. Io punterei più sulla qualità degli edifici e sulla loro giusta ubicazione piuttosto che sulla quantità di essi. È inutile creare abitazioni che per la maggior parte dell’anno sono solo “scatoloni vuoti”: occorre renderle realmente abitate per tutto l’anno. Solo in questo modo l’attività commerciale cuprense non faticherebbe a sopravvivere. Inoltre, lavorando con il settore edile, ho potuto notare purtroppo che sul mercato ormai scarseggiano i muratori maestri “d’ascia e cucchiara”: ormai è tutto prefabbricato».
A Cupra ci sono comunque notevoli eccellenze ambientali: il parco naturalistico della collina di San Basso, la duna. Cosa fare per mantenerle e rafforzarle?
«È dal 1996 che in questi siti, come gestore del Centro di Educazione Ambientale e in collaborazione da anni con l’ISC di Cupra Marittima e Massignano, ci stiamo lavorando. Grazie alla sensibilità di alcuni docenti, supportati dagli specialisti del mondo universitario e della ricerca si realizzeranno, con il patrocinio comunale, dei pannelli esplicativi sui siti, così come c’è stato assicurato dal vice sindaco».
Lei è un geologo, impegnato anche in scavi archeologici: cosa pensi del progetto di Parco Archeologico portato avanti dall’assessore Di Girolami?
«Questo settore nel paese può dare occupazione se ben avviato e l’Italia ce lo insegna. Qualcuno agli uomini di fede ha detto: date a Cesare ciò che è di Cesare. Non conosco il progetto dell’assessore però io sono venti anni che ne ho sentito parlare prima come scolaro e poi come socio dell’Archeoclub d’Italia sede di Cupra Marittima».
La maggioranza di centrosinistra ha criticato, al riguardo, la realizzazione del nuovo polo scolastico in prossimità del Parco Archeologico. Qual è la sua opinione?
«Avevo letto che il tasso di natalità è zero e che stanno mettendo a norma l’attuale istituto. Geologicamente parlando lì dove vorrebbero ubicare la nuova struttura, troviamo un terrazzo alluvionale recente, in prossimità, e quasi alla stessa quota, di un importante corso d’acqua, il Torrente Menocchia, che ogni tanto si sveglia: quindi è potenzialmente un’area a rischio esondazione. Per quanto riguarda la vicinanza o meglio la sovrapposizione di questo polo scolastico al Parco Archeologico, bisognerebbe chiedere a coloro che quasi quarant’anni fa fondarono l’Archeoclub e riempirono il museo archeologico».
C’è spazio per i giovani in politica o c’è il rischio che essa venga vista soprattutto come un modo per “far carriera”, indipendentemente dagli ideali?
«C’è sempre spazio per i giovani in politica. Tutti con gesti, parole o silenzi facciamo politica. Politica è economia e finanza, l’etica e la professionalità non vanno più di moda, mentre il nepotismo sì».
A questo proposito, visto che lei è in contatto con molti giovani per le attività del suo laboratorio, come le sembra il rapporto fra le nuove generazioni e la “cosa pubblica”?
«Lontano, freddo, molti giovani sono assuefatti a certi sistemi e indifferenti alle problematiche della quotidianità. Ma sono fiducioso».
Quali sono i rapporti fra voi Verdi e il resto della minoranza consiliare?
«Il gruppo è comparso solo nelle ultime tornate elettorali, raggiungendo inaspettatamente e pariteticamente al 6,5% le altre due realtà politiche minori».
Pensa che sia giusto puntare ad un maggior coordinamento sovracomunale tra Cupra e il resto della Riviera delle Palme, fino ad arrivare ad una Unione e, magari, con gli anni, ad una vera e propria Fusione?
«Circa 2000 anni fa, con Augusto, esisteva già territorialmente l’ager Cuprensis. Una buona gestione di cantiere riduce i tempi e aumenta i guadagni, sicuramente, per i cittadini. Il progresso tecnologico fortunatamente continua e il trend sembrerebbe quello della fusione amministrativa».