SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comune ha firmato il protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza per le verifiche sui destinatari delle prestazioni sociali agevolate. In sostanza, verranno rafforzati i controlli sullo stato patrimoniale e sociale di coloro che ricevono aiuti dal Comune (rette per case di riposo e asili, contributi su affitti, buoni mensa, libri scolastici), per vedere se lo stato di necessità dichiarato corrisponde a quello effettivo.
«La Finanza esercita già i suoi controlli, da oggi però ci sarà un deterrente in più per coloro che vogliono fare i furbi – precisa il presidente della commissione consiliare Affari Sociali Palma Del Zompo – purtroppo ci sono tanti bisogni ma pochi soldi pubblici».
Il sindaco Giovanni Gaspari afferma che «bisogna sostenere i bisogni e le necessità delle fasce sociali più deboli, verificando che i contributi vengano dati a chi effettivamente ne ha bisogno».
Legalità reciproca, dunque, fra amministrazione comunale e cittadini contribuenti, specie quelli che versano in condizioni di maggiore disagio. L’assessore Loredana Emili ha spiegato che per il 2007 sono stati stanziati cinque milioni di euro per le politiche sociali: 24% derivanti da contributi regionali e statali, 21% dalla compartecipazione degli utenti, il resto è preso dai fondi comunali.
«La spesa è stata aumentata, ora ci vuole la consapevolezza che andrà usata con correttezza, responsabilità e rispetto della legalità», dichiara la Emili.
Il Comune di San Benedetto non ha ancora uno studio puntuale sul totale delle prestazioni agevolate che eroga. Mancano le stime precise, ma pare che ci sia la volontà di predisporre degli studi accurati.