SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Salvatore Nico confermato sulla poltrona di presidente, Andrea Manfroni (Margherita) e Federico Falaschetti (Rosa nel Pugno) consiglieri di amministrazione; Cda ridotto da cinque a tre membri, stipendio rimasto invariato. Si conclude la telenovela politica sulle nomine del sindaco al vertice dell’Azienda Multiservizi; l’esito non sorprende molto la città, visto che il rinnovo di Nico era nell’aria.
Si spera che ora venga sbloccata la paralisi amministrativa della municipalizzata che si occupa di parcheggi a pagamento, manutenzione delle caldaie, segnaletica e illuminazione pubblica.
«La riduzione dei componenti del Cda non implica l’aumento dei loro stipendi, che rimarranno invariati. Questa è una seria riduzione dei costi della politica», commenta Giovanni Gaspari. La conferma del presidente nominato a suo tempo da Domenico Martinelli, secondo il primo cittadino, dimostra il valore professionale del commercialista sambenedettese.
«Anche nelle nomine che farò per Start e Picenambiente terrò in considerazione il principio dell’apertura alla società civile, inaugurato con la nomina di Tommaso Caroselli Leali nel Nucleo di Valutazione dei dirigenti comunali». La scelta di Gaspari non sarebbe in disaccordo con il resto della sua maggioranza; si tratta al contrario di una «apertura verso l’opposizione, considerando però la mia assoluta autonomia nelle nomine».
Corrono voci su un presunto disaccordo fra una parte del personale della società municipalizzata e il presidente Nico. Gaspari risponde affermando che dal 2001 al 2006 il personale è “lievitato” da 8 a 25 dipendenti e che c’è una gestione amministrativa che deve continuare il percorso già avviato, in particolar modo in riferimento all’apertura del parcheggio del Paese Alto.
«Dovrà essere aperto a breve; è anche un modo per salvaguardare il vecchio incasato dal rischio di crolli, eliminando una parte del peso dei veicoli».
Gaspari proporrà una modifica dello statuto della Multiservizi, per evitare che un Cda di nomina politica resti in carica anche quando cambiano i governi della città. La durata del mandato, che per il Codice Civile non può superare i tre anni, può però essere accorciata e scadere nel 2009. Da lì alla scadenza naturale del mandato di Gaspari (2011) ci sono altri tre anni, quindi un altro mandato.
Sull’episodio della mancanza del numero legale nel consiglio comunale del 26 febbraio, Gaspari si limita a dire che «le delibere amministrativamente rilevanti sono state discusse e approvate. Sui Di.Co. si potrà discutere in futuro».
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MA NOI TIFAVAMO PER FEDERICO OLIVIERI!!!!!!!!ANZI ERAVANO CERTI CHE FORTE DEI SUOI 400 E PASSA VOTI POTESSE ALZARE LA VOCE.
NIENTE DA FARE!!GASPARI HA PERCORSO "UNA STRADA DIVERSA" E TUTTO IL CENTRO SINISTRA SI E' MESSO ALLA P……IN COLONNA!!
Intervengo da cittadino prima che da giornalista. Farò due distinti commenti perché due sono gli argomenti che voglio toccare (il secondo più importante). Un plauso comunque al sindaco Gaspari che ha tagliato da 5 a 3 il numero di componenti del CdA. Come giustamente fatto notare, dal 2001 al 2006 la Multiservizi ha più che triplicato il numero di dipendenti: ma se questo comportamento è stato scorretto, parlando di soldi pubblici, qualcuno dovrà pagare? O un politico che – se le assunzioni sono state superflue – carica la collettività di 100 o 200 mila euro l’anno (presumibilmente per clientelismo) può… Leggi il resto »
Chissa' perche' gaspari ha riproposto il presidente di prima??A prescindere dal numero totale la scelta e' apparentemente di forte determinazione democratica.Alla fine si spera che la multiservizi aumenti i servizi e forse il vantaggio sta nel fatto che in sella e' rimasto il presidente di prima.E di sicuro gaspari ha voluto sfruttare il vantaggio esperienza:o no ?
Ma perchè un consiglio di amministrazione di una partecipata deve avere maggioranze politicizzate (prendo spunto dalla Multiservizi perché è il caso specifico: potremmo parlare di Picenambiente, Piceno Consind, ecc)? E questo, sia chiaro, vale per la destra come per la sinistra (anche se Gaspari ha ben fatto soprattutto nella nomina di Caroselli Leali). E’ un malcostume, talmente “istituzionalizzato” che un sindaco ritiene un Cda un “costo della politica”, nessuno dell’opposizione si scandalizza (sappiamo perché), i nostri lettori spesso ipercritici, stavolta ci scherzano su o stanno in silenzio (potere dell’assuefazione). E noi giornalisti rischiamo di non cogliere la notizia, perché nella… Leggi il resto »
Bisogna ammettere che Pier Paolo Flammini ha posto il dito nella piaga. E’ già il punto è assai dolente dove il binomio stretto tra politica e posto stipendiato più che essere stretto potremmo dire che calza a pennello. Personalmente penso che chi pratica politica attiva non dovrebbe ricoprire incarichi remunerati. Per politica attiva non si intendono i tesserati politici che pur volendo essere super attivi essi non ricoprono cariche esecutive quindi di contro il rischio è la discriminazione. Della serie puoi avere la tua tessera ma nel momento che ricopri un ruolo decisionale o codecisionale esecutivo politico eticamente sarebbe il… Leggi il resto »