MARTINSICURO – «Vorremmo fare una lista di persone e non di partiti, per risolvere i problemi che più stanno a cuore alla città. Da un sondaggio fatto nel settembre 2006 con questionari distribuiti in vari locali pubblici del paese, dalle 1.100 risposte ottenute è emerso che i cittadini hanno maturato una profonda sfiducia verso i politici e in generale verso ciò che essi fanno. Finora infatti l’interesse dei partiti ha prevalso su quello dei cittadini e questo è un errore che noi vorremmo evitare si ripetesse ancora». Questo è l’obbiettivo su cui Sinistra Indipendente – a detta di Mauro Paci – intende puntare in vista delle elezioni amministrative che a maggio dovranno dare a Martinsicuro una nuova amministrazione comunale.

A proposito: Paci, che dire delle dimissioni del sindaco Maloni a soli tre mesi dalle elezioni amministrative?

«La crisi che ha colpito l’amministrazione comunale poteva essere risolta in ben altra maniera. La questione dell’approvazione del sottopasso in via Colombo ha causato molti attriti, ma il sindaco poteva benissimo evitare di dimettersi. Anche se non si era arrivati ad un accordo su quella questione, lei avrebbe potuto lo stesso continuare ad amministrare concentrandosi su tutti gli altri aspetti ancora da sistemare, portando così a termine la scadenza del mandato. Il fatto che invece si sia dimessa denota come sia sempre stata inadeguata a fare il sindaco».

Come commenta la dichiarazione della Maloni, che ha definito «una fetecchia» il progetto del sottopasso da voi approvato in extremis?

«Se il progetto del nostro sottopasso è da considerarsi una fetecchia, quello ad “S” appoggiato dalla Maloni come si sarebbe dovuto definire? Magico e fantasioso?».

Durante questi cinque anni di amministrazione, quando e perché sono cominciati i primi screzi con gli altri partiti della maggioranza?

«I dissapori sono iniziati quasi subito, poiché già dopo un mese dalle elezioni abbiamo avuto da ridire sull’allestimento poco chiaro di un bando di concorso per l’assunzione di una figura da impiegare negli uffici di accoglienza al turismo. Ma questi possono essere definiti solo screzi. La prima vera rottura si è avuta nel 2003 per Spassopoli e per la questione della raccolta differenziata dei rifiuti.

Si spieghi meglio.

Spassopoli era stato decantato dalla giunta comunale come un progetto faraonico e importante per tutta la Val Vibrata e non solo. Si prevedevano circa 800 mila visite annuali e sulla scia della grande risonanza mediatica che si ebbe in quel periodo, molti privati decisero di investire nell’iniziativa, salvo poi a perdere tutto quando il progetto si è arenato».

Perché si è arenato?

«Le cause sono molteplici. C’è da dire che l’area dove sarebbe dovuta sorgere Spassopoli è sottoposto ad un vincolo ambientale e paesaggistico, per cui nella sua realizzazione bisognava attenersi a delle regole ben precise. Questo implicava una maggiore attenzione nella realizzazione del progetto e una più stretta collaborazione con la Regione. Aspetti che sono entrambi mancati».

E sui rifiuti, invece, cosa vi ha portato a discutere?

«Quando si decise di passare alla raccolta differenziata stradale, si fece una gara d’appalto, che vinse la Ditta Manutencoop di Bologna. In seguito si decise di cambiare di nuovo la gestione dei rifiuti, passando dalla raccolta differenziata stradale a quella porta a porta. Invece di fare una nuova gara di appalto, l’incarico venne affidato direttamente alla Manutencoop, e non si valutarono altre possibilità per poter pagare lo stesso servizio a costi più bassi. Si passò quindi da una spesa annuale di 440 mila euro a 958 mila euro, e tutto per mancanza di trasparenza e correttezza. La conseguenza di questo episodio è stata che il Comune – per far fronte alle ulteriori spese per la gestione della raccolta – ha dovuto prelevare risorse destinate ad altri settori».

Quali particolari rivolge all’amministrazione Maloni?

«Direi che in questi cinque anni a Martinsicuro è mancato il buon senso amministrativo. Troppe sono state le cose fatte in maniera approssimativa e senza una pianificazione attenta. Dopo gli episodi di illegalità verificatisi nella precedente amministrazione, noi di Sinistra Indipendente volevamo distinguerci con una politica fatta di trasparenza, onestà e correttezza; per riacquistare la fiducia dei cittadini. Ecco perché ci siamo opposti ogni qual volta che anche nella maggioranza ci si comportava in modo incoerente con gli ideali decantati a parole».

Insomma questi cinque anni di amministrazione Maloni sono proprio tutti da buttare?

«No, qualcosa di buono c’è stato. In particolar modo si tratta di alcuni ordini del giorno che come gruppo siamo riusciti a far approvare: tra quelli più importanti, cito la richiesta di un Monumento ai Caduti, che a Martinsicuro non c’è ancora e che verrà presto collocato in Piazza Cavour; e l’abolizione del Bim (il Bacino imbrifero del Tronto) la cui gestione necessitava di un inutile impiego di personale a livello locale (mentre invece viene gestito comunque anche alla Regione».

Qualche rammarico?

«Non essere riuscito ad inaugurare il campo di calcio a Villa rosa. È pronto ormai da diverso tempo, ma il suo utilizzo è stato continuamente rinviato a causa di numerosi cavilli burocratici e organizzativi a cui si è sempre aggrappata l’amministrazione uscente».