ACQUAVIVA PICENA – Davvero speciale l’appuntamento che sabato 10 febbraio ha visto protagonista, ad Acquaviva, nell’ambito della rassegna “Incontro con l’autore”, Giorgio Montefoschi. Il noto scrittore romano ha presentato, per l’occasione, i suoi due ultimi successi, editi entrambi dalla Rizzoli: La sposa e L’idea di perderti.

Una gremita sala Consiliare ha applaudito, a più riprese, l’illustre romanziere. Presenti, fra gli altri, il sindaco Tarcisio Infriccioli, l’assessore alla Cultura Teodorico Compagnoni, il primo cittadino di Carassai Luigi Polini ed il presidente della Banca Picena Truentina Gino Gasparretti.

Meravigliato per la numerosa partecipazione popolare, «a Roma eventi simili – ha commentato Montefoschi – non riscuotono così tanto pubblico». «Gli incontri faccia a faccia – ha proseguito – e la dialettica sono importanti per la sopravvivenza della letteratura». «Una letteratura – ha amaramente riconosciuto – sempre più vittima della distruzione operata dal piccolo schermo, che elabora i palinsesti unicamente in funzione dell’audience». Ed una televisione, parimenti, «veramente deludente, che imbarbarisce la cultura e mette in piazza le vicende personali, a discapito della qualità».

Amante dell’impressionismo, «uno scrittore – ha affermato – è come un pittore: può esprimere delle verità anche dipingendo realtà “anonime”». I suoi “soggetti” preferiti? Non gli eroi epici, ma la gente comune, la borghesia. La sua poetica? «Un autore – ha detto – scrive perché non sa, s’interroga, insegue qualcosa che è nascosto dentro di sé ed al quale vuole dar vita con un segno. Sbaglia chi decide da solo cosa debba capitare alle storie ed ai personaggi, senza aspettare che l’ispirazione gli venga da fuori».

Funzione di un’opera è, infatti, «scavare dentro la psicologia umana: un vero artista deve porsi le domande che ciascuno conserva segretamente nel cuore, quali quelle sul tempo, l’amore, l’anima, l’origine ed il destino dell’uomo», vale a dire, sulla vita e sul senso dell’esistenza. Autore di romanzi incentrati sul sentimento per eccellenza, «l’amore vero – ha dichiarato – è quello cristiano, che è sinonimo di dono e servizio, non di possesso. Nei miei ultimi libri, i protagonisti inizialmente sono egoisti, mediocri e perdenti, ma quando comprendono che il vero amore è offerta, c’è la catarsi e l’illuminazione».

Alla conferenza è seguito un vivace dibattito. Parecchi gli interventi dalla platea. Alla richiesta del motivo per cui nei suoi lavori non ci fossero riferimenti espliciti a Dio ed alla morale cristiana, Montefoschi ha risposto: «Per essere scrittori cattolici non occorre dichiararlo sin dalle prime pagine del testo: l’illuminazione, nei personaggi, può anche avvenire alla fine dell’opera». «È bene far notare – ha continuato – come chi vive senza fede sia in una palude oscura».

Commentatore di autori, oltre che classici, anche contemporanei, da lui personalmente conosciuti, di alcuni ha svelato vizi e virtù: «Elsa Morante mangiava alle ore 12.30, poi faceva una passeggiata ed alle 15.30 si ritirava nello studio ove restava sino alle 4 del mattino seguente. Pranzava in ristoranti costosi e divideva democraticamente il conto con amici. Non guardava la televisione. Era una donna difficile, ma aveva un animo straordinario, come, d’altronde, tutti i grandi artisti». E ancora: «Alberto Moravia era avaro: non pagava mai; con sua moglie, invece, era molto generoso. Mite e gentile, amava dare consigli agli scrittori. Di ciascun romanzo scriveva sei – sette versioni ed ogni volta ricominciava sempre daccapo, ignorando il precedente adattamento».

Dal carattere cordiale, al quesito: «Perché consiglierebbe i suoi libri?», l’illustre ospite, dimostrando uno spiccato senso dell’umorismo, ha risposto senza remore: «Perché sono scritti bene e per il buon uso della punteggiatura». Nel ringraziare lo stesso Montefoschi e la platea per la partecipazione, il vicesindaco Compagnoni ha annunciato il prossimo “Incontro con l’autore”, fissato per sabato 31 marzo, che vedrà protagonista Khaled Fouad Allam, per continuare, in tal modo, il discorso sull’Islam, avviato lo scorso autunno con l’intervento di Carlo Panella.