SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Entro primavera il consiglio comunale approverà la variante al piano regolatore che permetterà alla Start di ampliare il suo deposito di mezzi in via Mamiani. Spiega l’assessore ai Trasporti Settimio Capriotti che però l’ampliamento del deposito non implica l’istallazione di un distributore di metano, che necessiterebbe di ulteriori pratiche e autorizzazioni da parte di enti diversi dal Comune di San Benedetto.
«Credo fortemente che la Start dovrebbe attrezzare comunque un distributore di metano in città – si augura Capriotti – perché non è ammissibile che questa città non abbia i bus ecologici che circolano ad Ascoli. Siamo stanchi di sovvenzionarli e ricevere un servizio insoddisfacente».
In una polemica conferenza stampa, il presidente dell’azienda Emidio Camaioni aveva spiegato che non è economicamente conveniente usare il distributore di metano vicino al confine fra San Benedetto e Martinsicuro.

«Che investano piuttosto gli 850 mila euro annui che gli danno la Regione Marche e il Comune, e che facciano pagare i biglietti a bordo degli autobus», gli risponde Capriotti, che ha spiegato alla stampa l’iter della procedura di ampliamento del deposito.
«Camaioni non sa di cosa parla, oppure mente sapendo di mentire». Secondo i documenti mostrati dall’assessore, la Start comincia le sue pratiche nella primavera del 2005, rivolgendosi alla Sportello Unico delle Imprese. A settembre, la Conferenza dei Servizi chiede una relazione geologica. L’area di via Mamiani ricade infatti nelle zone a rischio idrogeologico ed è destinata a strutture di edilizia scolastica.
Caduta la giunta Martinelli, il commissario prefettizio Iappelli blocca la procedura di variante al Prg. La nuova amministrazione Gaspari sollecita la Start a riattivare la pratica. Gli enti coinvolti sono molteplici (Sovrintendenza regionale ai Beni Ambientali, Autorità di Bacino del Tronto, Asur 12, Provincia, Protezione Civile) e finalmente il 25 gennaio arriva l’agognato parere favorevole all’ampliamento.
C’è da scommettere che la polemica fra Camaioni e l’amministrazione proseguirà almeno fino ad aprile, quando scadrà il mandato del Cda nominato a suo tempo dal centrodestra. Intanto il trasporto pubblico urbano langue nel suo perenne stato di bassa efficienza, con un esiguo numero di corse dalla discutibile puntualità. A San Benedetto i bus inquinano e soprattutto sono quasi sempre vuoti, nonostante si possa tranquillamente circolare senza acquistare i biglietti. Lasciando da parte l’oggettiva difficoltà nel trovare punti vendita dei ticket, è senz’altro da sviluppare un sistema di controlli, come deterrente per i “portoghesi”.
Per il sindaco la colpa è dell’amministrazione Camaioni: «Nel 2006 abbiamo dato alla Start 23 mila euro in più, per coprire 14 mila chilometri annui di trasporto – aggiunge Capriotti – ma loro non hanno mai fatto un progetto né organizzato le nuove corse, per esempio quella da Ponterotto alla zona industriale di Acquaviva. Rischiando di farci revocare i finanziamenti regionali».