SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Ci vuole un richiamo da parte del Prefetto. Il presidente del Consiglio comunale Giulietta Capriotti – afferma il consigliere Marco Lorenzetti – ha nuovamente convocato il civico consesso autonomamente e senza alcun confronto con i capigruppo dei partiti e con i presidenti delle commissioni consiliari, sia quelli appartenenti alla maggioranza sia quelli appartenenti alla minoranza».
Secondo l’esponente Udc non viene rispettata la regola che impone alla commissione dei capigruppo di stilare calendario e ordine del giorno dei consigli comunali. «Questa commissione, che peraltro elargisce ai capigruppo un gettone di presenza di 34 euro, viene sempre e solo convocata dopo la convocazione del consiglio comunale dando luogo a uno sperpero di denaro pubblico».
Lorenzetti, come peraltro ha già fatto il capogruppo di An Piunti, accusa la Capriotti di mettere all’ordine del giorno dei punti che non sono stati discussi in seno alle commissioni consiliari, «che sono pubbliche e rappresentano uno strumento per avvicinare i giovani alla politica».
Un altro motivo di polemica riguarda gli orari dei consigli. «Si insiste a convocarli in giornate infrasettimanali e in seduta notturna – afferma Lorenzetti – come si ricorderà alcuni consigli comunali si sono protratti fino alle 5 del mattino e la presenza dei cittadini è nulla. Mai una volta si è verificato che il consiglio comunale finisse prima dell’una di notte. Qualcuno potrebbe credere – ritiene il capogruppo Udc – che hanno paura del confronto o della presenza della cittadinanza e si nascondono durante le ore notturne. Potremmo invece credere che la motivazione di tale comportamento è mettere in difficoltà la minoranza, ma noi siamo disposti a discutere a oltranza anche fino alla 5 del mattino, come abbiamo dimostrato. In entrambe le ipotesi si stanno escludendo dalle decisioni politiche i nostri concittadini».
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