Politica. Aria di maretta nel Comune sambenedettese perché il sindaco non è contento di certi dipendenti comunali. Li accusa di ritardi nella preparazione dei progetti e di scarsa comunicazione tra di loro. Rimproveri abbastanza pesanti ai quali (con commenti su queste pagine) qualche dipendente rivendica il fatto che, sotto la giunta Martinelli, le opere pubbliche sono nate da progetti eseguiti in tempo utile dagli stessi uffici comunali. Dove sta la verità? Come sempre nel mezzo ma fanno meraviglia esternazioni che sarebbero da evitare. Anche perché oggi Gaspari è il loro datore di lavoro e può benissimo alzare la voce in camera caritatis. Perchè invece lo fa pubblicamente? Forse perché ha bisogno dell’appoggio morale di tutta la città.
Turismo. Mentre il sindaco di San Benedetto Gaspari “litiga” con i dipendenti comunali si profila una grossa battaglia tra gli imprenditori balneari e la Confesercenti che, da quando ha ripreso il comando il centrosinistra, ha molta carta bianca in fatto di promozione turistica. Nel senso che gli resta più facile proporre e farsi patrocinare iniziative estive di vario tipo. Per la prossima estate ha in programma una serie di manifestazioni miste nella grande spiaggia libera adiacente alla zona dell’ex camping. Tutto bene tranne un piccolo particolare che i titolari degli chalet, capeggiati da Giuseppe Ricci, non gradirebbero proprio e sarebbero pronti a tutto per evitarlo: la vendita nella zona delle manifestazioni di bibite, panini, gelati eccetera. Non possiamo non essere d’accordo con loro se le cose stanno così. Vedremo. Intanto della questione ce ne stiamo occupando anche nel numero in edicola di Riviera Oggi.
Samb. Un altro scadente arbitraggio ha impedito che la squadra di Ugolotti riprendesse a volare. Una vittoria a San Marino sarebbe stata determinante per allontanarsi definitivamente dalla zona calda. Comunque è positivo che la squadra ha ripreso sicurezza in se stessa e che la sua maturazione è in continuo crescendo. Se continua così possiamo stare tutti tranquilli. Non mi tranquillizza invece il fatto che la buona prestazione sia figlia del silenzio stampa. Sarebbe, non una dimostrazione di forza, ma di debolezza o meglio di insicurezza.