ACQUAVIVA PICENA – Porta da Bora diventa L’Unione. Rispetto alle passate elezioni del 2002 lo schieramento di centrosinistra, che si candiderà alle prossime amministrative di primavera, cambia emblema e nome e si presenta alla cittadinanza più compatto che mai, appunto unito. Il perseguimento del bene comune, il coinvolgimento dei giovani, la pacificazione, la rivitalizzazione del paese e la valorizzazione delle sue molteplici risorse: questi i punti cardine di un programma ancora in fase di elaborazione, ma già aperto alla fattiva collaborazione di un numero quanto più ampio di «uomini di buona volontà», per citare uno dei tanti interventi svolti durante l’assemblea pubblica, tenutasi lo scorso venerdì 2 febbraio, in un’affollata Sala Consiliare.

Presenti all’appuntamento – organizzato dall’alleanza di centrosinistra – in rappresentanza dei consiglieri d’opposizione del Comune di Acquaviva Picena, il capogruppo Giovanni Olivieri, Daniela Straccia, Nello Gaetani e Giuseppe Rossi. A dar loro manforte, gli ex sindaci di Acquaviva Filippo Gaetani e Raffaele Fogli, con il nuovo segretario dei Ds Nicoletta Agostini.

Primo punto all’ordine del giorno, l’operato della minoranza nel corso della corrente legislatura. La battaglia per la trasparenza circa l’impiego del denaro pubblico e a livello amministrativo (atti di giunta e del Consiglio), «il combattimento dei palesi abusi», il ripristino della commissione edilizia, le continue interrogazioni, in sintesi, l’attività svolta dai membri dell’opposizione che, sebbene, per la legge dei numeri, non abbia portato al conseguimento dei risultati sperati, «ha avuto come unica nota positiva – ha dichiarato la Straccia – un lavoro di gruppo in armonia».

Diversi gli indici puntati contro le pecche dell’amministrazione Infriccioli: la fallita pacificazione del paese, la disattenzione verso i quartieri periferici (in primo luogo la Zona Industriale) e le associazioni, la mancata sistemazione di vecchie lottizzazioni, per contro l’avvio di nuove. E ancora, l’incompetenza del primo cittadino, la tendenza a cancellare l’operato delle passate gestioni e l’assenza di uno spirito di gruppo tra i diversi membri della maggioranza, tanto che «alcuni di loro – ha asserito Daniela Straccia – non vanno nemmeno più in Comune, altri non si salutano né si parlano più». Insomma, «tanta apparenza – ha concluso Olivieri – ma poca sostanza».

Il programma? Premesso che è ancora prematuro parlarne compiutamente come pure fare i nomi di coloro che si candideranno per attuarlo, Gaetani e Fogli, nel rassicurare i timorosi su una loro eventuale candidatura, hanno detto: «Soluzioni, idee, confronti, dibattiti aperti alla più ampia partecipazione e collaborazione popolare, per individuare le persone più capaci di amministrare il paese. Candidati non mossi da personalismi, ma che operino per il bene di Acquaviva e dei suoi abitanti». «Anche se noi non abbiamo intenzione di presentarci alle prossime elezioni – hanno proseguito – vogliamo, però, offrire il nostro contributo ad un gruppo di lavoro che s’adoperi perché il paese riacquisti, finalmente, quell’importante ruolo che ricopriva un tempo».

Fra gli interventi della platea, quello di Fabrizio Ioannone: «È necessario individuare un gruppo che agisca con amicizia e armonia, si trovi bene insieme e renda la nostra cittadina un modello da imitare». Mentre il consigliere provinciale Stefano Stracci: «Acquaviva rischia di non avere più nessun ruolo, e per questo necessita fortemente di uno sviluppo a 360 gradi: a livello turistico, culturale, enogastronomico e di infrastrutture. Occorre lavorare molto per questo».

Ha concluso il consigliere regionale Sandro Donati: «Bisogna lasciarci alle spalle il passato e guardare al futuro: alla gente interessa l’individuo, non il partito d’appartenenza. Servono persone e programmi validi, capaci di fare di Acquaviva un paese leader».

L’appuntamento è per le prossime assemblee, che i promotori convocheranno zona per zona, al fine di raccogliere suggerimenti ed istanze da parte di tutti i cittadini.