GROTTAMMARE – Il Decameron (1349 – 1351), quello di Boccaccio, narra di un gruppo di giovani che, per stare lontani dalla peste, si spostano fuori città, per 10 giorni (deca = 10; emeron = giorni). A turno, per intrattenersi, raccontano delle novelle, dai tagli consoni all’epoca bucolica: umoristici e con frequenti richiami all’erotismo. (Il libro fu accusato di immoralità e scandalo, censurato e non adeguatamente considerato nella storia della letteratura).

La trama della serata con David Riondino si rifà proprio al gusto mondano del tre-quattrocento, quando la società borghese agiata usava raccogliersi per “spettegolare” e raccontarsi storie, come passatempo.

Lo spettacolo condurrà lo spettatore nel medioevo, e invitato a divertirsi proprio attraverso la conoscenza di quel gusto sottile e intellettuale.

Gli argomenti trattati nelle novelle spaziano dai temi politici a quelli erotici fino ad arrivare alla satira. In tutti aleggia uno spirito comico-tragico, ripreso dalla più antica tradizione classica ed interpretato con assoluta modernità dall’ironia tagliente di Riondino.

La serata avrà anche una visione sonora del medioevo, con Stefano Albarello al canto e al liuto.

David Riondino, toscano del 1952, ha lavorato dieci anni a Firenze alla Biblioteca Nazionale. Artisticamente nasce con la generazione dei cantautori degli anni Settanta, pubblica dischi per debuttare giovanissimo (nel 1975) al teatro Zelig di Milano.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della stagione 2006/2007 del Teatro della Parola, organizzato in collaborazione tra Comune e Amat.

Lo spettacolo inizia alle ore 21:15, l’ingresso è di 10 euro