CUPRA MARITTIMA – In concomitanza con la riapertura della Stagione Teatrale Cuprense abbiamo ascoltato Franco Regi, prezioso coordinatore della manifestazione.
Qual è il suo ruolo all’interno del teatro di Cupra Marittima e quali sono gli altri organizzatori?
«Gli altri organizzatori sono Primo Ricci, Emilio Lanciotti, Vincenzo e Luca Diomede, Silvia Marconi, Adriano De Carolis, Mariano Mora, Caterina Di Girolami, Stefania Marcozzi, Angela Cesarini. Il mio compito è di contattare le compagnie e stabilire insieme a loro le date delle rappresentazioni. A rassegna iniziata mi occupo anche delle loro “necessità”».
Quando è nata l’idea di questa manifestazione?
«Nel 1980, grazie all’Avis di Cupra. Alcuni donatori pensarono di fare qualcosa di sociale per la cittadina nei periodi invernali, in cui non c’era grande affluenza turistica. Pensammo al Teatro, chiamando una volta a settimana una compagnia diversa».
Cupra ha avuto le sue compagnie teatrali?
«Certamente: la prima è stata la Grat-Avis (gruppo attività teatrale Avis) che organizzò la rassegna. Quando questa venne affidata al Comune, la compagnia si divise in due mantenendo da un lato la Grat–Avis e dall’altro la Ctc (Compagnia Teatrale Cuprense), tutte e due scioltesi dopo un po’ di tempo. Severino Trionfante, che collaborava alla manifestazione, preferì poi fondare una compagnia tutta sua, i Liberi Teatranti. C’è anche una compagnia di ragazzi, gli Aironi».
È appena iniziata la XXVII edizione dell’Inverno Teatrale Cuprense. Quali generi di spettacoli verranno presentati al pubblico?
«Fin dall’inizio abbiamo cercato di proporre quasi tutti i generi teatrali, non solo la commedia. Il pubblico deve conoscere tutti gli aspetti del teatro nel suo insieme. In questa edizione, per quanto riguarda la commedia, ci sarà la compagnia “Lucaroni”, del maceratese. Poi apriremo al dramma con “Lo Zoo di Vetro” di Williams, a cura della compagnia “Filarmonico Drammatica” di Macerata. Ci sarà un ottimo spettacolo della compagnia “Firmum” di Fermo, che collabora con noi da alcuni anni, e Marco Renzi con “L’Albero”. Per la prima volta parteciperà anche la compagnia “Comunicarte” di Roma».
Avete incontrato delle difficoltà nella realizzazione della manifestazione? Le strutture sono adeguate?
«Tutte le compagnie si fidano della nostra organizzazione, quindi non ci sono state difficoltà nel contattarle. Se vogliamo parlare della struttura, i problemi sono sempre quelli: il palco è troppo piccolo e non possiamo ospitare opere musicali. Per ovviare alla mancanza di adeguati servizi abbiamo costruito un piccolo prefabbricato, ma la struttura dei camerini è a tratti inefficiente».
Lei ha espresso il timore di un possibile surclassamento da parte dei comuni limitrofi…
«Esatto: nel futuro c’è una remota possibilità che i comuni della zona, con strutture più adeguate, possano creare manifestazioni alla pari o superiori alla nostra. Dobbiamo premere per un intervento delle autorità pubbliche per un risanamento del nostro teatro».