SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Che questo giornale sia letto non solo al piano di sotto, nel quartiere, in città e sulla Riviera delle Palme, ma anche nelle Marche, in Italia e nel resto del mondo, pensiamo sia noto. Ma che ci giungano mail anche da concittadini in navigazione in Atlantico, possiamo considerarla una notizia. È dunque con piacere che pubblichiamo il messaggio che ci ha inviato il Capitano di Lungo corso Roberto Consorti, residente a Grottammare, nostro affezionato lettore e sfegatato tifoso rossoblu. Eccolo.
OCEANO ATLANTICO – Sono il Comandante Roberto Consorti. Vi sembrerà strano e certamente inusuale, ma vi sto scrivendo proprio dalla petroliera “Nord Farer”, di cui ho la fortuna o sfortuna (dipende dal punto di vista) di esserne il Comandante. Siamo in navigazione da Gibilterra a Rosario, in Argentina, dove caricheremo carburanti da trasportare addirittura a Taiwan, Cina e Corea del Sud. Attualmente ci troviamo al largo delle coste del Brasile.
Leggo la mia posta direttamente a bordo tramite il collegamento internet di cui è fornita la nave ed attraverso esso leggo quotidianamente anche il vostro giornale che reputo molto funzionale e ben fatto, specialmente la pagina sportiva con cui mi tengo aggiornato sulle vicende Samb anche da molte miglia di distanza.
Rispondo con entusiasmo alla vostra proposta di sottoscrivere un abbonamento al vostro settimanale “Riviera Oggi”. Anche se per ora non ho la possibilità di leggerlo, lo farà la mia famiglia che è come me sempre vicina e attenta alle problematiche della nostra Riviera delle Palme. Chiederò loro di conservarmi le copie per quando tornerò a casa.
In aggiunta a queste belle parole che ha voluto inviarci Roberto Consorti, ci piace ricordare che la città argentina di Rosario – dove è diretta la nave che egli comanda – è situata a circa 280 km a nord della capitale Buenos Aires, e il suo porto sul margine occidentale del fiume Paraná è fra i più importanti del Paese.
L’area metropolitana di Rosario (denominata Gran Rosario) è la terza in ordine di importanza in Argentina, dopo quelle di Buenos Aires e di Córdoba. La città di Rosario è conosciuta come la “Cuna de la Bandera” (Culla della Bandiera) perché qui, nel 1812, fu fatta sventolare per la prima volta la bandiera bianco-celeste argentina.
Ma è soprattutto un altro dettaglio che ci piace sottolineare: fra il milione e 200 mila abitanti della Gran Rosario, vivono e lavorano circa 700 mila italo-argentini discendenti da marchigiani lì immigrati fra la fine dell’800 e la metà del ‘900; tanto che la città di Rosario può essere considerata la città marchigiana più popolosa del mondo.
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Ma non e’ lo stesso esperto che ha affermato a distanza di migliaia di ” miglia” che sull’affondamento della rita evelyn si sarebbe dovuto indagare per problemi strutturali e sul fatto che i controlli da parte degli enti preposti… etc etc?
Ha mai più fatto retrofront su quelle affermazioni? Si è mai scusato ?
Era per chiarire.
Caro Pasquale, conosco solo di vista Roberto ma sai che ha ragione quando parla della Rita Evelyn. Anche se è un’argomento che non mi piace toccare ti ricordo che se Rina, capitaneria e guardia di finanza facessero il loro dovere, non solo a SBT ma in tutta Italia le barche starebbero tutte ferme. Se non erro (tu lo sai, lo spero) i ns pescherecci hanno tutti motori molto più potenti di quelli dichiarati e registrati dal Rina, se solo la GdF controllasse i libretti della nafta… Purtroppo siamo tutti d’acordo e quando c’è la disgrazia… lasciamo in fondo al mare… Leggi il resto »
Sei tu marenare che non sai gli sviluppi della vicenda, dico questo perché il ns. Comandante quelle affermazioni le ha fatte a caldo senza sapere ciò che è veramente accaduto, senza sapere che tipo di tempo c’era quel giorno senxa sapere chi manutentava la barca e che meticolosità metteva nel proprio lavoro il Direttore di macchina, io lo conoscevo bene, se c’era bisogno di un allarme in sentina lui ne metteva 4, la barca ha lavorato anche con tempesta e non era il caso di quel giorno, quel che mi è dispiaciuto del suo discorso fatto a caldo è stata… Leggi il resto »
Egr. Sig. Pasquale, comprendo il Suo stato d’animo per la tragedia che ha sconvolto tutta la comunità sambenedettese e che ha determinato la Sua acredine nei miei confronti. Il mio scopo non era quello di indagare perché non sono in possesso ne dei riquisiti e ne della capacità, il mio fu solo un commento alla tragedia con l’intento di aprire gli occhi a coloro che vanno per mare senza le minime conoscenze in fatto di sicurezza, a coloro che sono accondiscendenti che si proceda in questo senso e quegli armatori che intendono le ispezioni delle autorita’ preposte come un esame… Leggi il resto »
Dall'alto della tua esperienza potrebbero le autorita' riuscire a trovare
un eventuale "VAPORE" causa del sinistro scappato senza dare il soccorso??
sai quanti vapori passano per quella tratta proprio in quell'ora? tanti
e pensi che se uno di essi avesse incrociato i cavi di rimorchio ,non avrebbe causato l'affondamento ? rispondi tu a questi quesiti . Fino ad oggi e' stato gettato fango su questa storia anche da parte di molta marineria di San benedetto , qualcuno si ricredera' stanne certo ,innanzitutto nei congfronti di Nicola che gli'e ne hanno detto di tutto poveretto…….
Un saluto a "papasonn"Consorti……
Caro Pasquale, visto che mi hai fatto una domanda ti rispondo con piacere. La tua ipotesi della nave che abbia incrociato i cavi provocandone il ribaltamento e’ da escludersi a priori poiche’ il pescaggio di una nave carica e’ di circa 13 mtr, questa (e’ una 40,000 tonnellate di stazza, lunga 176 metri e pesca 11,15 mtrs a pieno carico) e con 80 mtr di fondale i cavi del peschereccio hanno un angolazione tale con il fondale che per toccare i cavi della rete dovrebbe essere passata a circa 10/15 metri dal peschereccio. Ma remota ipotesi che fosse avvenuto la… Leggi il resto »