SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questo il testo della richiesta di urgente rettifica da noi inoltrato già nella notte fra sabato e domenica alla direzione e alla redazione di Repubblica.it
Sul sito del vostro giornale, nell’articolo pubblicato sabato 27 gennaio 2007 alle ore 23,12 fra l’altro si legge il seguente periodo:
«Il video è stato distrutto, ma dopo la diffusione sul web nelle pagine di un sito locale. E da giorni gli studenti della scuola riversavano in internet confessioni anonime. “È stata tutta la classe a incitarli” scrive un ragazzo. E una studentessa poi racconta: “Tempo fa, il protagonista di quel video mi aveva chiesto di fare la stessa cosa, ma io ho rifiutato”».
Poiché – come anche vari nostri lettori che ci hanno segnalato la cosa – abbiamo motivo di ritenere che il non meglio precisato «sito locale» a cui si riferisce il vostro articolo sia il nostro quotidiano on-line Sambenedettoggi.it , teniamo a far presente che tale sequenza di notizie intanto risulta falsa quanto alla “distruzione del video” ed inesatta quanto al fatto che gli studenti avrebbero riversato in internet confessioni anonime. Semmai gli studenti che hanno dato le risposte citate sono stati intervistati da redattori del nostro quotidiano. E ovviamente “anonime” sono le rispettive “confessioni”, trattandosi di minorenni. Appare davvero strano che la redazione di Repubblica.it – oltre alla fondamentale regola di verificare le notizie prima di pubblicarle – ignori persino la Carta di Treviso.
Ma qualora Repubblica.it con «sito locale» si riferisca al nostro giornale, la frase che riteniamo gravemente offensiva della nostra dignità professionale è l’aver sostenuto che noi avremmo diffuso sulle nostre pagine il video che ha sollevato la vicenda. Una affermazione che intanto contiene gli estremi del reato di diffamazione e – allorché successivamente dovessimo accertare che sia stata riferita pure alla magistratura – anche il più grave reato di calunnia.
Con questa e-mail chiediamo pertanto all’intera redazione di Repubblica.it – anche ai sensi e nelle forme prescritte dell’articolo 8 della legge sulla Stampa – l’immediata seguente testuale rettifica della falsa e diffamatoria (o perlomeno gravemente equivoca) notizia che avete pubblicato:
«Non è assolutamente vero che qualsivoglia video sulla triste vicenda dell’Istituto Tecnico Commerciale di San Benedetto del Tronto sia mai stato pubblicato dal quotidiano Sambenedettoggi.it. Questo giornale è solo stato il primo organo di informazione locale ad aver ritenuto di dare una notizia acquisita da fonti certe e verificate. Non risulta comunque vero che la competente magistratura minorile di Ancona abbia distrutto il video acquisito agli atti dell’inchiesta. Le interviste di Sambenedettoggi.it agli studenti della scuola sono anonime per l’evidente ragione che le fondamentali regole deontologiche del giornalismo vietano di riportare nomi e immagini di minori coinvolti in fatti negativi».