Fusione tra comuni. Stimo da sempre l’attuale presidente della provincia Massimo Rossi. Come tanti altri, visti i suffragi di voti che riceve puntualmente. Credo, però, che questa volta (vedi intervista su Riviera Oggi N. 660), a proposito dell’Unione (o meglio ancora Fusione) tra più comuni nel rispetto di apposite leggi, si sia fatto influenzare dalla poltrona su cui siede meritatamente. Rossi, infatti, ritiene che servizi maggiormente integrati, che ottimizzerebbero costi ed efficacia, possono ottenersi senza ricorrere agli “strumenti” concessi da apposite Leggi fatte per lo stesso scopo.
Nella Riviera delle Palme è impossibile per un motivo semplicissimo: il Comune più grande, quello che mira ad avere la leadership, ha meno territorio (silos per parcheggi nel centro cittadino? Brutto e assurdo) a disposizione con già quindici mila ex sambenedettesi diventati grottammaresi, monteprandonesi, acquavivani, martinsicuresi (anche il sindaco!). Per lo stesso motivo. Grottammare e Monteprandone in particolare tendono a crearsi loro servizi (vedere per credere) per una sorta di naturale voglia di diventare sempre più grandi e popolosi fino a stringere San Benedetto del Tronto in una morsa oltre che a delegittimarne il ruolo di capofila.
Sono sambenedettese purosangue (dal 1600) ma capisco benissimo Menzietti e Merli in qualità di primi cittadini. Gli stessi discorsi di Giovanni Gaspari non portano assolutamente all’integrazione auspicata da Massimo Rossi. Stupido campanilismo? Sì e no. Per questo motivo la soluzione logica è la Fusione tra i vari comuni del nostro territorio in un unico grande Comune con un nome nuovo che accontenti tutti. I vari gonfaloni rimarrebbero, le denominazioni storiche e le tradizoni anche. Non mi pare che Porto d’Ascoli abbia perso la sua identità. Anzi, a San Benedetto gli stessi quartieri (che non sono Comuni) stanno facendo riemergere le tradizioni di territori sempre più minuti.
Io credo che, se perdiamo tempo, i problemi economici e logistici aumenterebbero, l’integrazione diminuirebbe, l’espansione dei comuni più piccoli farebbe diventare tutto più difficile. Oggi, invece, sarebbero d’accordo tutti, compresa una larghisisma maggioranza di sambenedettesi. Se necessario ci mettiamo a disposizione per un eventuale referendum.
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Completamente d'accordo su tutto! Io ho 17 anni e anche se la mia famiglia non ha origini di sbt io sono nato e cresciutoa sbt e quindi per me questi posti sono molto di più della mia terra! ogni giorno mi sgolo con miei coetanei di mettere da parte stupidi campanilismi verso paesi che fanno parte del nostro stesso hinterland! Il fatto è questo… che di questa "cosa" (progetto, utopia, chamatela come volete!) al di fuori di sbtoggi non è molto conosciuta (sopratutto fra i giovani). Io è un anno e oltre che seguo notizie in merito solo che non… Leggi il resto »
E' sicuro che hai 17 anni? Il tuo discorso è centratissimo e magari avessimo persone con il tuo spirito d'iniziativa al comando delle nostre città, invece dei soloni che non sono in grado di guardare oltre il palmo dal naso…. Volevo sottolineare 2 passaggi del tuo post: mancanza di risvolti pratici – rischio decadenza della riviera. Peronalmente volevo fare un paio di considerazioni: 1) nell'articolo il direttore si sorprende della contrarietà di rossi. Un comune al posto di 4-5 amministrazioni significano una moltitudine di poltrone in meno e da quest'orecchio i politici non ci hanno mai sentito e mai ci… Leggi il resto »
Cominciare con la costituzione di un comitato promotore impostando la cosa coinvolgendo persone di tutti i comuni interessati magari partendo da un gruppo di 15 20 persone e, come secondo punto come dice il Sig. Perotti promuovere una proposta di "referendum" dei politici in questo stadio non ce ne sarebbe bisogno, penso altresi' che appena iniera' il movimento molti di loro da una parte all'altra degli schieramenti cercheranno di cavalcare l'onda dell'entusiasmo che una iniziativa del genere non manchera' di creare. e quindi si dovra' stare attenti ai " MARPIONI" ,io penso che ci sara' una specie di catena di… Leggi il resto »
Io credo invece che le resistenze non verranno certo da san benedetto nè dai sambenedettesi… ancora devo trovare un sambenedettese contrario ad una ipotesi di fusione. Provatelo a chiedere però a qualcuno di monteprandone o di acquaviva, e probabilmente avrete risposte diverse. Questo perchè la politica non è ancora riuscita a comunicare in modo soddisfacente i possibili vantaggi per tutti, e i comuni più piccoli temono di diventare quartieri di una metropoli. Non è un semplice fatto di campanilismo – che forse sarebbe più semplice superare; come giustamente nota Perotti, spesso i comitati di quartiere riescono in quelle attività tradizionali… Leggi il resto »
A proposito dell'accenno sui silos, se si trattasse di parcheggi interrati unicamente destinati ai residenti, venduti e non a tariffa oraria, e fossero risolti eventuali dubbi sulla sicurezza degli impianti, potrebbero essere una utile risorsa a basso costo che renderebbe più fruibile alcune aree dove la programmazione urbanistica ha latitato e sono gli stessi residenti in cerca di parcheggio a creare buona parte del traffico veicolare (zona di Viale de Gasperi in primis). Per quanto riguarda tutti gli altri parcheggi, è ovvio che l'unica soluzione ragionevole è creare parcheggi scambiatori esterni all'area centrale (penso zona viale dello sport, aree nei… Leggi il resto »
Troppo dispersivo,la questione rischia di far evaporare un sacco di chiacchiere fatte da quei politici che tutti i santi giorni millantano un sacco di cazzate pur di andare sulla stampa.San Benedetto deve direzionarsi verso la dimesione che piu’ gli appartiene.A pensare non si fa peccato ma da questo poi suscitare la credibilita’ di un progetto sulla popolazione,e’ un’altra cosa.Che ne parlino i giovani come auspicio e’ sicuramente positivo anche se occorrera’ tenere ben in mente che i politici hanno sponsorizzato ed ottenuto la spacccatura della Provincia di Ascoli con la creazione della Provincia di Fermo.Se poi in alcune menti vacilla… Leggi il resto »
Non so fino a che punto è utile la fusione per ottimizzare i servizi e risorse: è possibile farlo già ora, basta sedersi ad un tavolo ed iniziare a dialogare.
Diminuiranno gli assessori, sindaci etc..?
Risparmieremo denaro?
Non c'è, però, il rischio che peggiori il servizio svolto dall'assessore, dovendosi occupare di una porzione territoriale molto più grande e rapportare con il doppio delle persone?
Occorreranno, forse, delle persone che collaborino con l'assessore per ovviare a questi problemi? Il risparmio, allora?
Saluti
Caro Marucci, certo per arrivare alla Fusione occorre un notevole sforzo, anche se il punto di partenza è notevole: l’80% del tessuto urbano grottammarese e il 70% di quello di Monteprandone sono una unica cosa con San Benedetto, e, di fatto, già una unica città. Il timore che un solo assessore non sia in grado di gestire una realtà più grande non è reale: San Benedetto, Grottammare, Monteprandone e Acquaviva, tutti insieme, hanno un territorio, credo, inferiore a quello di Ascoli (San Benedetto circa 25 kmq, Ascoli 125). Il beneficio maggiore sarebbe proprio questo: la mentalità dei cittadini e degli… Leggi il resto »
Alcuni appunti: 1) Per quanto riguarda la contrarietà alla fusione da parte dei monteprandonesi, acquavivani, ecc, ecc, posso portare la mia personale esperienza di appassionato a tale discorso, intercorrendo con le persone che mi capita di incontare. Gli abitanti di SBT sono quasi unanimemente favorevoli. Quelli di Monteprandone sono tendenzialmente favorevoli quelli di Centobuchi (dove tra l’altro ci sono tantissimi sambenedettesi), mentre sono contrari quelli di Monteprandone paese che ancora hanno l’astio per lo strappo di Porto d’ascoli. Gli abitanti di Acquaviva sono spaccati a metà tra favorevoli e contrari. Gli abitanti di Grottammare sono tendenzialmente favorevoli (in particolare i… Leggi il resto »
"CAPACITA' DI IMMAGINARE IL FUTURO", perché la maggiore città, San Benedetto, sta implodendo e imploderà se si continuerà ad inseguire il modello della crescita in stile anni Sessanta (di case, di strade, di parcheggi, di centri commerciali periferici, di urbanistica insostenibile). E perché il circondario sta seguendo la stessa strada. INFATTI, unione o no se non si pensa ad un pian urbano unico tutti i comuni imploderanno in se con il territorio che abbiamo…. nn è una bella prospettiva…. un 'ultima cosa riguardo a chi dice dei martinsicuresi che giustamente non si sentono marchigiani…. Ma perchè secondo te noi sambenedettesi… Leggi il resto »
Sono fortemente convinto che l'unione (o fusione..)dei comuni della nostra riviera non può che portare vantaggi a questi ultimi.Noi facciamo parte di una provincia piccolissima che in regione ha una considerazione vicina allo zero,quando ci sono le fiere del turismo a milano o in altre sedi l'immagine della riviera delle palme è sempre messa in secondo piano o nascosta,quasi si vergognassero ad includerci nella stessa regione di numana sirolo o senigallia,non pensate che una città di 100mila abitanti possa far pendere un pò più verso sud il piatto della bilancia regionale?Anche rimanendo in una piccola provincia saremmo pur sempre una… Leggi il resto »
La Fusione s'ha da fare. Deve essere una fusione fra soggetti di pari dignità (a prescindere da chi ce l'ha più grosso). I 5 Comuni contigui (Martinsicuro, Monteprandone, Acquaviva, Grottammare e SBT) da un punto di principio hanno tutti la stessa importanza. In effetti si tratterebbe non tanto di espandere la San Benedetto esistente, ma di dare origine ad una nuova città, con un nuovo nome (Adriatica?). E' una città che già esiste, solo che non lo sa. Ha già 3 caselli autostradali, 3 stazioni ferroviarie, 2 porti, 1 interporto, tutti gli ordini scolastici fino all'Università………. Si tratta del più… Leggi il resto »
La fusione si può fare, a patto che i politici tornino a casa, come possiamo credere ai politici se proprio loro sono stati la causa della divisione della Provincia, si la colpa della divisione della Provincia e colpa solo di Colonnella e dei suoi collaboratori, colpa che nelle elezioni politiche è riuscito col rotto della cuffia ad andare a Roma. Cari politici se i cittadini non vi vogliono dovete andare a lavorare, già lavorare, sapete dirmi quale occupazione occupano questi politici, no allora ve lo dico io, il solo lavora che sanno svolgere è quello di fare politica, perché il… Leggi il resto »
Caro Direttore, credo che lei abbia ragione sul fatto della fusione, ma piu' che amministrativa la riterrei fondamentale dal punto di vista dei piani di sviuppo e culturale. Nella nostra bellissima provincia si assiste puntualmente e sopratutto d'estate ad un curioso fenomeno che rappresenta in pieno (secondo me) l'attitudine dei nostri comuni; ovvero capita spesso che non ci siano per esempio eventi culturali o di intrattenimento per 4 giorni e poi nel fine settimana ogni comune ha qualcosa (e' spessissimo le cose piu' interessanti arrivano dai piccoli) e tutti si stritolano in una guerra ..diciamo di audience. Risultato? Soldi spesi… Leggi il resto »
A mio modesto parere l'unione dei comuni rimarrà un utopia, visto che a mio parere sorgono numerosi inconvenienti che sono superabili in molti anni. 1 – La mentalità: concetto primario, siamo abituati alla provincia, al piccolo paese, alla città di ridotte dimensioni. Servono anni prima che possa esistere una popolazione capace di pensare come una "metropoli" oogiù di lì. 2 – Classe dirigente: attualmente i politici nn ci sono e mai ci saranno in modo da trainare la popolazione a questo obiettivo, sia per incompetenza e sia per il problema poltrone già citato. 3 – Giovani: la mancanza di una… Leggi il resto »
Caro Robbenson,
a mio parere la Fusione tra i nostri Comuni servirebbe proprio per risolvere tutti i problemi da lei capillarmente elencati.
IL DIRETTORE
Caro direttore,
non credo che la nascita di un grande comune risolverebbe tutti quei problemi, ma io credo che sia il contrario… Cioè una volta risolti quei problemi sarebbe inevitabile la soluzione oggetto della discussione.
Nel senso che se non siamo attenti a le questioni che ho posto, si rischia di affrettare i passi quando ancora i tempi nn sono maturi…
Questa è la mia opinione, ma forse ho visto troppe poche primavere!!
Finalmente uno contrario alla grande città; bene, proprio dall'astrusità dei ragionamenti di robbenson, la convinzione della necessità della fusione amministrativa trae forza. Una unione che, come è stato giustamente sottilineato, già c'è a livello demografico e urbanistico. A robbenson consiglio una intima analisi della seguente frase celeberrima: SE LA MONTAGNA NON VA DA MAOMETTO, E' MAOMETTO CHE VA ALLA MONTAGNA