SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le Poste Italiane nel corso di questi anni sono divenute una società privata a tutti gli effetti, ma il Comune finora ha pagato un canone d’affitto annuo di quasi 14mila euro per l’ufficio postale di via Cefalonia a Porto d’Ascoli. Ma dal prossimo gennaio le cose cambieranno in virtù della delibera di giunta comunale numero 173 approvata lo scorso 22 dicembre, nella quale si “esprime la volontà di recedere anticipatamente dal contratto di locazione, come previsto dall’art. 1 del contratto medesimo, dandone tempestiva comunicazione alla proprietà e alle Poste Italiane S.p.A., invitando comunque queste ultime a mantenere aperta l’Agenzia di via Cefalonia, accollandosi l’onere della locazione”.
Nella delibera si legge anche che “l’interesse pubblico alla continuazione del servizio postale agli abitanti della zona risulta garantito, grazie anche alla recente apertura del sottopasso ciclabile realizzato in via dell’Airone, che di fatto consente di raggiungere più agevolmente l’altra agenzia postale di via Potenza”.
Già lo scorso 7 dicembre (clicca qui) Giovanni Gaspari aveva manifestato l’intenzione di recedere dal contratto di affitto, affermando di aver scoperto da pochi giorni che il Comune pagasse l’affitto di 1.164 euro mensili a beneficio di una società per azioni che è stata privatizzata nel corso degli ultimi anni. Ora la giunta ha recepito la sua volontà di non sostenere più una spesa che favorisce una Spa privata, anche se questa continua a svolgere un servizio di utilità pubblica. Un canone per giunta che era rivalutabile in base all’indice ISTAT aggiornato annualmente nel mese di marzo.
Il contratto di locazione sarebbe scaduto il 28/02/2008 ed era stato sottoscritto nel febbraio del 1999 in seguito alla delibera di giunta comunale numero 248 del 23/03/1998 avente come oggetto “Apertura nuova Agenzia P.T. Via Cefalonia Porto d’Ascoli”;
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Il sindaco sta sbagliando alla grande e la scusa non regge perchè le poste sono ancora dello stato (ministero dell'economia e delle finanze/cassa depositi e prestiti). Se poste e comune si sono messe d'accordo per chiudere quell'ufficio postale che avessero almeno la decenza di dirlo chiaramente. Cittadini dei quartieri mare e sentina fate sentire la vostra voce prima che sia troppo tardi … sarebbe una grave perdita per i turisti ma anche e sopratutto per le persone che abitano in quella zona tutto l'anno (casi del genere stanno avvenendo un po' in tutta Italia solo che di solito sono i… Leggi il resto »
Ah, dimenticavo, non sono certo i servizi alla collettività gli sprechi da tagliare … ma chi la consiglia così male, signor Sindaco?
Proprio un bel regalo per la città … mi sembra assurdo che il Sindaco sia convinto che le poste siano private. Ma dove raccolgono le informazioni i politici nostrani … dall' almanacco di topolino forse? Speriamo nei cittadini del quartierie mare-sentina ….. a me sembra un fatto grave non so a voi.
Agli abitanti del Quartiere ed oltre il quartiere non farebbe certamente piacere che un servizio verrebbe a cessare . Di contro non si giustificherebbe il punto postale adiacente alla stazione quando nel vicino centro esiste la posta centrale . Una delibera che invita le poste a mantenere il servizio aperto e' una delibera caricata a salve . Se domani le poste decidessero veramente di chiudere quel punto postale tutta l'amminitrazione sara' costretta a percorrere una battaglia contro le poste italiane per lasciare aperto quel servizio . Se poi l'Amministrazione pensa che il cittadino dovra' fare battaglia alle poste italiane ,… Leggi il resto »
Può anche darsii che le poste decidano autonomamente di matenere aperto l'ufficio, ma, come dice lei Rossi, la delibera comunale caricata a "salve", che fa perno su un errore macroscopico in merito alla proprietà della S.p.A., e i piani di "razionalizzazione" postale in atto (in altre località turistiche si è adottata la soluzione camper/ufficio postale solo per le stagioni estive) mi lasciano dubbioso. Spero di sbagliarmi …