SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giovanni Gaspari chiede sicurezza alla Regione Marche in merito alla riconferma del dottor Giuseppe Petrone a direttore generale della zona 12 dell’Asur e ha inviato una lettera aperta al presidente GianMario Spacca e a tutti gli altri componenti della giunta regionale.
Nel testo scritto dal sindaco si legge che «sarebbe inconcepibile, oltre che incomprensibile, un ennesimo avvicendamento, dopo un tempo così breve, del direttore generale della Zona Territoriale 12 della Asur», visto che «un eventuale cambio non verrebbe capito perché le strategie hanno un senso e sono credibili se ogni volta non si riparte da zero».
Già la conferenza dei sindaci lo scorso 12 dicembre aveva già espresso soddisfazione per l’operato del dottor Petrone alla guida della sanità del comprensorio sambenedettese, mentre l’assessore regionale alla Sanità Mezzolani ha affermato che gli ultimi direttori nominati non verranno toccati. Tuttavia si sentono “rumori” di fondo su un possibile avvicendamento, e Gaspari ha sentito il bisogno di fugare questi timori.
«In questi primi mesi (da giugno 2006, ndr) dall’insediamento del dottor Petrone si sono gettate le basi di un proficuo lavoro, sia per le capacità del dirigente che la giunta regionale ha designato per questa zona – si legge nella lettera di Gaspari – sia perché non ci sono state ingerenze politiche da parte di questo territorio sull’autonomia del suo operato, sia infine perché la Regione ha voluto dare credibilità alla sua azione deliberando le deroghe per il 2006».
Gaspari ha spiegato che anche le forze politiche della sua coalizione – come la Margherita – sollecitano la conferma del dirigente e che quello che oggi viene chiesto a Spacca non è un atto di magnanimità ma un “dialogo fra istituzioni fatto guardandosi negli occhi”. Il sindaco ha spiegato che se Petrone andrà via si tratterà di un’umiliazione per la città e che spera che non si ripeta l’inaspettato avvicendamento del 2003 fra Marabini e Belligoni.
«L’azione positiva di Petrone ha già ricevuto una indiretta conferma da Ancona – continua il sindaco – e si tratta del fatto che per la prima volta dal 1997 la Regione ha deciso di investire sulla sanità di questo territorio».
Si starebbero gettando le basi, insomma, per un rilancio qualitativo e di credibilità per il sistema sanitario del sud delle Marche. «Un cambiamento – si conclude la lettera a Spacca – rappresenterebbe una ennesima umiliazione per un territorio che per troppo tempo è stato terra di scambi e mediazioni politiche».