SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per rinsaldare il legame che lega la sua attività al territorio, la Casa di Cura Stella Maris ha voluto contribuire al fondo di solidarietà per i marittimi del Rita Evelin istituito dal Comune. Il presidente del consiglio di amministrazione Lino Mozzoni ha personalmente consegnato al sindaco Gaspari un assegno destinato ai famigliari delle vittime. Il primo cittadino ha commentato questo gesto definendolo «un atto nobile che vi fa onore. Ma questo è anche un modo per muovere alla cittadinanza un invito alla solidarietà».
Dal 1956 al 2006; la clinica privata Stella Maris festeggia i suoi primi 50 anni spesi al servizio della tutela della salute nel territorio, con una tavola rotonda in cui si sono affrontati temi di grande attualità. Ieri sera insieme al presidente del consiglio di amministrazione c’erano Luciano Agostini, vice presidente della Regione Marche, Giuseppe Petrone, direttore della zona territoriale Asur 12, il sindaco Giovanni Gaspari e, in rappresentanza delle Università, la dottoressa Miceli dell’Università di Camerino e il professor Gianluca Gregori, vice preside della facoltà di economia della Politecnica delle Marche.
Sono state messe a confronto le posizioni riguardanti una possibile (e necessaria) sinergia tra Sanità pubblica e privata collegate all’ambito di sviluppo formativo garantito dalle nostre strutture universitarie. Tutti gli intervenuti sono d’accordo nel creare il prima possibile un servizio sanitario qualificato e affidabile che non escluda un rapporto di cooperazione continua tra ente pubblico e privato.
Secondo il vice presidente alla regione, Agostini:«Per avere sinergia abbiamo cercato di eliminare, almeno nelle Marche, la competitività che c’è fra le strutture, puntando sulla loro “compatibilità” cioè evitando le sovrapposizioni negli interventi, cosa che l’ambito sanitario non può più permettersi».
Il direttore dell’Asur 12, Petrone, ha invece affermato: «L’integrazione deve essere accompagnata da una buona qualità dei servizi. La possibile creazione di una “rete” collaborativa nelle zone di Ascoli e San Benedetto può essere fatta solo se si conoscono i reali bisogni dei cittadini e se si va incontro a questi».
Per quanto riguarda lo sviluppo formativo a livello universitario, l’Università di Camerino con la collaborazione dell’ospedale di Ascoli, e in futuro con quello di San Benedetto, ha istituito una nuova attività di ricerca in “Sviluppo e Tecnologie Biomolecolari per la salute pubblica” con ulteriori attività didattiche – come Master, Lauree Magistrali – che puntino a migliorare l’efficienza del servizio e le capacità degli studenti.
Il festeggiamento dei 50 anni di attività della Stella Maris non si è fermato solo all’acceso dibattito sull’integrazione fra strutture sanitarie ma è proseguito con la consegna delle immagini della fondazione agli eredi, e figli, dei medici fondatori.