SPINETOLI – Domenica 17 dicembre in Piazza Marini finalmente l’idea diventa realtà perché aprirà il terzo Centro di Raccolta del sangue dell’Avis, che andrà ad aggiungersi agli altri due centri già attivi a San Benedetto del Tronto e ad Ascoli Piceno. Con questo nuovo polo ci si aspetta di avvicinare all’attività dell’Avis tutti i residenti del territorio di Spinetoli-Pagliare che hanno dovuto rinunciare a donare il proprio sangue proprio a causa della lontananza geografica dai due centri principali. Oltretutto, ogni primo e terzo venerdì del mese l’orario in cui si potrà donare il sangue andrà dalle 16:00 alle 20:00 e questa scelta permetterà al donatore di effettuare il prelievo senza ostacoli ai propri impegni lavorativi.
Il gruppo Avis di Spinetoli-Pagliare nasce nel 1994 con 14 soci donatori iscritti e continua a crescere negli anni successivi fino ad averne a oggi 969. A fronte di questo successo, un paio di anni fa il presidente di questo gruppo Avis, Carlo Giuseppe Oddi, e il referente, Ubaldo Sabbatini, hanno avuto l’idea di aprire proprio a Pagliare un terzo polo per la raccolta di sangue e plasma così da incentivare ulteriormente le iscrizioni. L’Avis è riuscita a realizzare il progetto grazie alla collaborazione e alla disponibilità di diversi enti e al finanziamento parziale ad opera della Conad Adriatica. Giorgio Magnanelli, responsabile del bilancio sociale di Conad Adriatica, spiega che «oggi un’azienda che intenda crescere davvero deve spostare il proprio interesse dai semplici obiettivi di profitto a quelli di valore. In pratica, deve essere impegnata nello sviluppo del territorio su cui opera. La Conad Adriatica segue questa politica di responsabilità sociale dell’impresa già da qualche anno con ottimi risultati».
Tutti coloro che hanno creduto nel progetto, e hanno lavorato con entusiasmo affinché venisse realizzato, si augurano di avere un buon riscontro da parte della cittadinanza perché, come fa presente Carlo Giuseppe Oddi, «dobbiamo capire che donare il sangue può davvero salvare la vita a qualcuno, non dobbiamo aspettare di averne bisogno direttamente per rendercene conto».