SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «La goccia che fa traboccare il vaso», «una situazione non più sostenibile», «un’offesa alla dignità di una città». E’ un Giovanni Gaspari veramente acceso quello che nella mattina del 22 novembre chiede le dimissioni del consiglio d’amministrazione della Società Multiservizi, azienda per il 99% di proprietà comunale che gestisce i parcheggi, la segnaletica e le caldaie cittadine. Il Cda della municipalizzata da alcuni mesi non si riunisce a causa dell’ostruzionismo dei due consiglieri d’amministrazione vicini ad An, che accusano il presidente Salvatore Nico di eccessivo dirigismo.
Presso la nuova scuola elementare di via Conquiste al Paese Alto c’è un parcheggio interrato che dall’inaugurazione del dicembre 2003 non è mai stato aperto. La sua gestione potrebbe essere affidata alla Multiservizi, in questi mesi il sindaco Gaspari ha avuto una serie di incontri con il presidente della partecipata Nico e con il costruttore Raniero Iacoponi, il risultato è che purtroppo il parcheggio non è ancora stato utilizzato. In un’area che come quella del vecchio incasato è a rischio crolli la riduzione del traffico veicolare è una priorità, ma evidentemente le beghe politiche nella società hanno la precedenza sulla sicurezza del Paese Alto.
«Questo Cda boicotta le scelte di Nico – continua Gaspari – bloccando le decisioni e le strategie di una società che è di proprietà del Comune. E chi fa ostruzionismo continua a percepire la propria indennità mensile».
La convenzione per il parcheggio, dunque, ma anche la gestione della pubblica illuminazione e la manutenzione delle strade. «E’ un’azienda nella quale da mesi sono in corso battaglie sindacali. In passato non ho condiviso la gestione dell’azienda, in particolare il passaggio da otto dipendenti a 26 dipendenti, di cui uno stagionale».
Licenziamenti in vista? «Il rispetto dei lavoratori viene prima di tutto – risponde il sindaco – chi è stato assunto però deve sapere che non è in una botte di ferro perché ha una tessera di partito. Bisogna produrre, gli interventi devono essere utili, necessari, con un prezzo congruo e convenienti, non come il noleggio di biciclette alla stazione ferroviaria».
Un atto di dignità, dunque, è ciò che Gaspari chiede a un Cda legato ai partiti del centrodestra (An e Lista Martinelli) e nominati dall’ultimo sindaco. «Nessuno di loro gode più della mia fiducia – attacca Gaspari – e questo vale per tutti quegli uomini di partito inseriti all’interno di società partecipate e che finora non hanno rimesso il mandato nelle mani della nuova amministrazione».
Tutti, a esclusione di Michele Bagalini (Picenambiente Energia), Domenico Pellei (rappresentante di San Benedetto nel comitato direttivo del Distretto agroindustriale) e Enrico Damiani (Riserva della Sentina).
«A differenza di quanto fatto dal centrodestra nel 2001, appena insediati noi non abbiamo fatto licenziamenti in tronco negli incarichi di nomina politica. In cinque mesi invece nessuno ha sentito la necessità di rimettere nelle mie mani il proprio incarico. Inoltre questi signori non portano neanche avanti il proprio lavoro. E’ intollerabile».
Riguardo alle nomine politiche fatte negli ultimi mesi, Gaspari assicura che la loro durata sarà pari al proprio mandato di sindaco. Compresi eventuali dimissioni o ribaltoni.
«Ho intenzione di ridurre il numero dei componenti dei Cda nelle partecipate», continua il sindaco, «quando si paga si ha diritto a un servizio. Con il presidente Nico e l’ingegnere Canestrari (relatore del piano urbano del traffico e “tesserato” in Forza Italia) si è parlato di lavoro e di risultati concreti. Ma quando non è possibile lavorare bisogna andare via».