SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La polemica sollevata da Bruno Gabrielli in merito alla serata Mozartiana presso la sala da tè “Flauto Magico” (di proprietà dell’assessore Settimio Capriotti) si inserisce in un filone che ultimamente è particolarmente caro al centrodestra locale. Dopo la spigolosa questione dei presunti raccomandati negli enti pubblici, il consigliere di Forza Italia punta di nuovo il dito verso la gestione degli eventi legati all’intrattenimento, più o meno colto. Se durante l’estate l’amministrazione comunale è stata accusata per aver delegato l’organizzazione di serate danzanti all’Assoartisti, e quindi alla Confesercenti, a finire sotto accusa ora è l’appuntamento che avrebbe dovuto tenersi presso la sala da tè “Flauto Magico” lo scorso giovedì 16 novembre. Una serata Mozart-centrica, inserita nel cartellone di celebrazioni per i 250 anni dalla nascita del Maestro di Salisburgo, e che poi è stata giustamente rinviata per onorare il lutto cittadino per la tragedia del Rita Evelin.

«Come si può concepire di beneficiare attraverso questa iniziativa un locale cittadino gestito da un amministratore pubblico», chiede Bruno Gabrielli, facendo riferimento alla delibera di Giunta numero 66 del 13 settembre scorso con cui l’amministrazione comunale destinava 5.500 euro per una serie di appuntamenti: un concerto presso l’Auditorium comunale, due serate di Arie mozartiane e di proiezioni video presso i locali “Flauto Magico” e “Il Torrione” e la proiezione di due film in collaborazione con il cineforum “Buster Keaton”. Tutte iniziative ad ingresso libero, va specificato, organizzate dal responsabile di Pianeta Musica – Centro Multimediale in collaborazione con i Servizi Bibliotecari e Museali del Comune.

Il contributo comunale copre i costi per le prestazioni artistiche, per i relatori, per il noleggio degli strumenti e per le spese promozionali. «Certamente però questi locali avranno un beneficio economico dall’affluenza di pubblico in quelle serate – continua Gabrielli – vorrei dunque sapere quali sono stati i criteri adottati dagli organizzatori per la scelta di questi due locali». Nella delibera di giunta in questione (consultabile fra i documenti allegati a questo articolo) si dice che “si è pensato di scegliere un’atmosfera conviviale per delibare – assieme alle Mozartkugeln (i famosi cioccolatini altrimenti chiamati “Le palle di Mozart”, ndr) – due sommi capolavori del teatro d’opera che ci parlano, in sostanza, della vita in tutte le sue sfaccettature. Niente di meglio che ambientarli in due popolari locali cittadini, alternando video di repertorio all’interpretazione dal vivo delle arie più famose”.