SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tutti d’accordo sulla necessità di incrementare l’uso del trasporto pubblico. A tale scopo, i sindaci della Riviera riuniti mercoledì scorso in Comune a San Benedetto si sono detti disposti a predisporre un protocollo d’intesa per accelerare i tempi.

La prima delle iniziative a effetto immediato – che il sindaco Gaspari ha detto di aver già concordato con la Start – riguarderà il trasporto gratuito dei passeggeri nei due giorni della settimana a più alta densità di polveri sottili: il martedì e il venerdì.

«Va anche tenuto conto che un ripensamento complessivo del piano di mobilità significherà un iniziale investimento in perdita», è stato detto, «ma ne vale la pena, se l’obiettivo è far fronte al problema dell’inquinamento provocato dalle polveri sottili e di conseguenza un reale miglioramento dell’aria e del traffico».

Alla riunione hanno partecipato sindaci e amministratori comunali di San Benedetto, Grottammare, Monteprandone, Acquaviva, Colonnella, Martinsicuro, Cupra, Ripatransone e Monsampolo. Assenti i rappresentanti della società Start.

Lungo la statale Adriatica – nel tratto che attraversa il territorio di San Benedetto del Tronto -transitano ogni giorno almeno 100 mila veicoli e che solo l’incrocio sull’Albula, all’altezza dell’Ospedale civile, è attraversato in media da 25 mila mezzi a motore. Il problema dell’inquinamento è quindi imponente, riguarda la vasta area che va dal fiume Tesino al Tronto e già in passato ha spinto molti a riflettere sul ruolo fondamentale che potrebbe svolgere un servizio di trasporto pubblico efficiente.

I rappresentanti sindacali – Tonino Angelini della Cisl e Giancarlo Collina della Cgil – hanno fatto presente che da almeno due anni chiedono interventi e regole. «Ripensare i trasporti non è sufficiente, c’è bisogno di riorganizzare il sistema della mobilità territoriale nel suo insieme. Quindi revisione e coordinamento dei piani regolatori, degli orari dei pubblici esercizi e delle scuole. Perché ad esempio non è possibile – hanno aggiunto – che zone industriali come quelle di Acquaviva e della Val Tesino non siano raggiungibili con autobus. E non è neanche possibile che comuni come Ripatransone e Monteprandone debbano supplire a proprie spese alla mancanza di un servizio di trasporto che consenta agli studenti di raggiungere le scuole che hanno sede a San Benedetto».