SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Insegnare ed apprendere l’Italiano lingua seconda” è il titolo del corso di formazione, promosso dalla rete “Arcobaleno” che prenderà avvio all’Istituto Alberghiero di San Benedetto lunedì 13 novembre. Parteciperanno docenti della scuola primaria e secondaria di tutta la regione. Il Corso sarà tenuto da esperti di linguistica, glottodidattica ed educazione interculturale dell’équipe di formazione della Fondazione ISMU.
L’Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) ha sede a Milano e opera dal 1991 a livello nazionale e internazionale promuovendo studi, ricerche e formazione nei diversi ambiti riguardanti le migrazioni e le diversità culturali.
Il corso, di primo livello, vuole offrire conoscenze e strumenti di base a tutti i docenti che desiderano avvicinarsi alle complesse problematiche dell’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri.
‘Arcobaleno’ è un progetto pensato per il successo formativo degli studenti stranieri nella scuola secondaria Il protocollo d’intesa, firmato il 31 maggio 2005 da quattordici Istituti scolastici della Regione Marche, vede la presenza di tutte le province. Tra gli istituti scolastici che fanno parte della rete, l’Ipssar e il Liceo Scientifico “B. Rosetti” di San Benedetto e l’Istituto scolastico comprensivo “Leopardi” di Grottammare.

Oggi gli Istituti in rete sono ventuno. Responsabile regionale della Rete è il dirigente scolastico del Liceo Scientifico di Jesi Bruna Aguzzi e in ciascuna provincia sono stati individuati coordinatori provinciali, come precisato nell’accordo di rete. A riferirlo è Giancarla Perotti, animatrice/tutor regionale del Progetto.

Nello scorso anno scolastico la rete ‘Arcobaleno’, dopo diversi seminari tenuti da esperti dell’Università Cà Foscari di Venezia, ha prodotto e valicato il protocollo di Accoglienza per alunni stranieri e messo a disposizione di tutti gli istituti scolastici marchigiani.
Cosa significa Italiano lingua seconda e perché agli insegnanti vengono richieste nuove competenze professionali?

Abbiamo rivolto queste domande a  Mara Clementi della Fondazione Ismu, che aprirà il corso di formazione. «Una lingua seconda è la nuova lingua che uno straniero si trova ad apprendere nel paese di immigrazione. Il suo apprendimento procede diversamente da quello della lingua madre ed è diverso anche dall’apprendimento di una lingua straniera che si studia a scuola. Chi si trova ad insegnare ad alunni provenienti da altre lingue e culture deve innanzitutto comprendere la complessità dei meccanismi non solo linguistici che si mettono in atto nella nuova situazione e lo stretto legame fra lingua, cultura e identità. L’apprendimento di una lingua seconda è un processo legato oltre che alle competenze linguistiche e comunicative già acquisite nella lingua madre, anche ai conflitti che un ragazzo straniero vive nel difficile cammino di costruzione di una nuova identità a cavallo fra due lingue e culture».
«Agli alunni stranieri mancano le parole della nuova lingua per comunicare quello che già sanno, e per far capire lo sforzo da loro messo in atto per affrontare le trasformazioni radicali nella loro vita scolastica e sociale. Agli insegnanti occorrono dunque nuovi strumenti e competenze professionali per far emergere i saperi e le abilità di cui gli alunni sono portatori e per capire a fondo sia lo spaesamento che i diversi bisogni di ogni alunno straniero. Premessa necessaria per ogni intervento pedagogico e didattico consapevole ed efficace».

La presenza degli stranieri nelle scuole viene ancora, molto spesso, vissuta solo come problema. L’intento dei promotori del progetto è quello di uscire dalla gestione dell’emergenza e favorire una cultura di scuola rivolta alla mondialità.