GROTTAMMARE – Antonio Bruni non si arrende e dopo il Congresso Straordinario dei Democratici di Sinistra di Grottammare, tenuto sabato scorso, replica duramente all’intervento di Luciano Agostini, vicepresidente regionale, il quale, aveva affermato che «non vi è dubbio che questo e solo questo è il congresso dei Ds». Bruni, infatti, da oltre un anno è in lotta con la corrente comunale dei Ds di Fausto Tedeschi, e, da parte sua, ha svolto un ulteriore congresso che ha portato all’elezione di Daniele Vilone quale segretario (contrapposto, in questo caso, a Stefano Troli). Di seguito pubblichiamo la lettera aperta di Bruni nei confronti di Agostini.

Carissimo Agostini, ho letto i resoconti dei giornali in merito al “congresso cittadino” dei DS a Grottammare voluto “a tutti i costi” da Gionni e Lucciarini. Quello che mi ha colpito di più è stato il tuo intervento riportato da alcuni organi di stampa in cui affermi: «Penso che la cosa migliore sia quella di rispettare le regole che la Federazione dei DS di Ascoli si è data nell’ultima Direzione… molte volte mi sono trovato in minoranza, ma non per questo ho lavorato per fare altre sezioni».
A chi è rivolta la predica? L’ultima Direzione di Federazione del 28/9/2006 alla quale eri assente, ha dato mandato ai Reggenti della sezione di Grottammare di convocare l’Assemblea congressuale «entro e non oltre il 5 novembre 2006». Qualora inadempienti avrebbe dovuto provvedere
Paolo D’Erasmo. Questo sta scritto nella lettera inviata da Mauro Gionni ai Reggenti della sezione di Grottammare. Leggila!
Ma non basta! Il
Comitato dei Garanti Regionale nella sua decisione inviata a Mauro Gionni del 19/9/2006 diceva due cose: 1) che la sezione di Grottammare doveva procedere alla sola elezione del segretario che doveva restare in carica fino al prossimo congresso ordinario, 2) che la composizione della platea congressuale doveva essere quella alla data di convocazione dell’Assemblea da parte del Direttivo di sezione.
I
Reggenti dei DS di Grottammare questo hanno fatto, rispettando scrupolosamente il mandato ricevuto e convocando l’Assemblea per il 5 novembre..
Il segretario di federazione e il coordinatore della segreteria no! Hanno deciso arbitrariamente un “congresso cittadino” nominando commissario Paolo D’Erasmo, il quale ha inviato una lettera a solo una parte degli iscritti della sezione convocandolo per il
4 novembre e con all’ordine del giorno il rinnovo di tutti gli organismi, di fatto commissariando in modo surrettizio la sezione, dopo precedenti tentativi andati a vuoto, in spregio a qualsiasi norma dello Statuto e dei Regolamenti.
Ti informo, ad ulteriore dimostrazione dell’arbitrarietà dei comportamenti dei suddetti, che mentre a
Grottammare si impone un congresso, a Porto d’Ascoli si consente da parte degli stessi Gionni e Lucciarini l’elezione del segretario da parte del solo direttivo di sezione e a San Benedetto che i Reggenti portino il partito fino al congresso nazionale di primavera.
Questo è il modo di gestire il partito dall’attuale gruppo dirigente della Federazione che definire fazioso può sembrare un eufemismo.
Solo provvedimenti, ingiunzioni e decreti contro i Reggenti della sezione di Grottammare. Nessun dialogo né colloquio, malgrado i ripetuti solleciti, cornette del telefono sbattute a chi li invitava al confronto. Grande attenzione e comprensione invece per l’altra parte, malgrado rea di un tesseramento che il Comitato Provinciale dei Garanti ha definito con un termine anche se molto addolcito, “scorretto” (
un segretario che si dimette con 53 tessere in tasca, per non dire altro…).
Un misto di arroganza e prepotenza, minacce di espulsioni tipiche di chi deve comunque raggiungere a tutti i costi l’obiettivo: liquidare l’attuale gruppo dirigente della sezione di Grottammare la cui colpa è quella di
non “ubbidire agli ordini” e forse per aver sostenuto troppo la candidatura di Pietro Colonnella.
Caro Agostini, io sono convinto che se tu avessi voluto, questa spaccatura a Grottammare non ci sarebbe stata. La tua presenza all’altro congresso è la dimostrazione evidente del tuo sostanziale assenso. E’ vero! Quando stavi in minoranza nel partito non hai promosso doppie sezioni. Neanche io da segretario di Federazione, perché ho lavorato sempre per l’unità e per la ricomposizione dei conflitti. Oggi invece che hai il timone del partito, vedo, dai tuoi comportamenti, che lo stai facendo.
Adesso e mi dispiace,
tu stai da una parte, io dall’altra anche se ho sostenuto la tua elezione a consigliere regionale. Abbiamo forse due visioni diverse della politica. Per me vale ancora la qualità dei gruppi dirigenti e la loro selezione.
Abbiamo fatto il nostro congresso, quello legittimo. Il compagno
Daniele Vilone è stato eletto con un’ampia partecipazione di iscritti (circa cento). Un giovane compagno che ha tutti i numeri per rappresentare ottimamente il nostro partito anche a livelli più alti per la sua lunga esperienza politica e per le sue doti di equilibrio da sempre dimostrate. Noi riteniamo di aver scelto bene e nell’interesse del partito. Non mi pare che l’ampio consenso ricevuto al nostro progetto politico, malgrado le pressioni esercitate sulla stampa e sui compagni da tutto il gruppo dirigente della federazione, ti autorizzi a definirci minoranza, ribaltando disinvoltamente un fondamentale concetto della democrazia.
Dobbiamo costruire il nuovo partito.
Non usiamo le tessere come clava per rese dei conti o per costruirsi nicchie di potere (ad oggi non ho ancora la tessera del partito 2006. Come me tantissimi altri compagni della sezione di Grottammare. Richieste, ci sono state negate!).
Garantiamo a tutti la più ampia partecipazione e misuriamoci sulle idee e sui progetti.
Smettiamola con le aggressioni personali, gli insulti e le maldicenze troppo poco censurati da chi ne ha il dovere.
La nostra formazione politica ci ha abituati al confronto e al dialogo nel rispetto reciproco. Questo ritengo sia il patrimonio migliore da consegnare ai giovani che vogliono impegnarsi nel nostro partito.
Tanto ti dovevo.

Tonino Bruni – membro della Direzione di Federazione